Streambleed «Enslave The World Forever» [2018]
Recensione
Incoraggiante debutto per gli Streambleed, band Groove Metal da Marchtrenk, Austria, e che con questo “Enslave the world forever” salta direttamente la trafila degli Ep presentandoci un full length autoprodotto di 46 minuti e mezzo di musica.
Ora, è rischioso fare direttamente il full length, poiché c’è sempre il forte rischio di strafare o di non riuscire a sostenere minutaggi elevati, ma gli Streambleed ce la fanno, seppur con qualche possibilità di sviluppo e con un sound da affinare. Sì perché l’ascolto dei brani iniziali di EtWF rivela una band che sembra influenzata dai The Haunted di metà carriera nell’opener “Damnation”, e che però va a suonare già sentita e abbastanza generica in “Hated and destroyed”, per poi passare a una “Obsessed” che cambia ancora le coordinate, andando a somigliare ai Coal Chamber e a una “Supersystem” nuovamente già sentita e perfino un po’ nu metal. Tutto questo mi farebbe pensare a una band invero carina, ma dalla personalità musicale un po’ troppo mutevole e non tanto focalizzata, senonché dalla title track in poi le cose migliorano nettamente, con dei brani meno ispirati a qualcun altro, più propri e accorpati, accelerazioni e soprattutto assoli di chitarra, cosa che raramente si sentiva nei brani precedenti, e dove svettano la potenza live di “Panic at the mosh”, il lento granitico di “Black rain” o il mid tempo ostinato e da headbanging di “Between fire and fire”, per poi andare a planare nei due brani di chiusura, con una “The final hour” che cerca stranamente di mettere altre influenze nu metal, quando abbiamo visto che gli Streambleed suonano meglio senza, nonché una “Let it out loud” da cui francamente m’aspettavo di meglio.
Insomma: “Enslave the world forever” è il frutto di una band dalla buona dose personale di songwriting, ma per qualche strano motivo non suona sempre così, e anzi decide a volte di aggiungere influenze diverse da ciò che fanno e che vanno praticamente a suonare anomale e mica tanto connesse col resto. Non si tratta comunque di un problema grave, vista comunque la buona qualità degli altri brani. Se il thrash/groove è il vostro genere preferito, date a questi ragazzi austriaci una chance di acquisto.
Track by Track
- Damnation 70
- Hated and destroyed 65
- Obsessed 65
- Supersystem 70
- Enslave the world forever 80
- Black rain 75
- Voice of the stream 75
- Between fire and fire 75
- Panic at the mosh 80
- The final hour 65
- Let it out loud (bonus track) 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 70
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
71Recensione di Snarl pubblicata il 08.01.2020. Articolo letto 1216 volte.
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