Agony and Ecstasy «Ashes of Tomorrow» [2019]
Agony and Ecstasy
Titolo:
Ashes of Tomorrow
Nazione:
Italia
Formazione:
- Valerio Caricchio :: voci;
- Francesco Liberati :: Chitarra, tastiere, drum programming;
- Gianluigi Uzzo Costa :: basso;
Genere:
Progressive / Thrash Metal
Durata:
55' 21"
Formato:
CD
2019
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Esordienti per la prima volta nel 2016 con un Ep, rilasciano oggi il loro primo full lenght gli Agony & Ecstasy un duo di matrice thrash progressive metal diretto, propositivo e tutt’altro che scontato. Il duo, forte di una voce e della completa cura strumentale affidata A F. Liberati, riesce a generare un prodotto complessivamente ben fatto tenuto conto della portata ritmica e della relativa struttura dei brani. I brani nel loro assetto riescono ad assumere diverse sfaccettature offendo dall’altro la dinamica del thrash ma parallelamente anche la potenza e la tecnica del progressive dalla cui miscela deriva un combinato tagliente deciso e granitico. Anche la parte clean con i suoi tratti un po’ rabbiosi dimostra tutta la propria indole anche se a tratti sembra un po’ andare anche oltre la portata delle tracce ma in ogni caso per essere in sostanza un debutto non ci possiamo lamentare. Il disco al di là degli scenari ritmici sopra descritti che ben di armonizzano a cominciare dall’opener “Rasputinesque” per proseguire con l’intrepida “The Warmless Burnig”, offre anche spaccati quasi inediti come nel caso della moderata ballad di “Out Of The Sun” e prepotenza prettamente di matrice progressive con “Mindotaur” un po’ alla Dream Theater, per poi ristabilizzarsi nuovamente e rilasciare una buona proposta con “Alternativity”, un brano apparentemente di matrice thrash ma ricco di melodici e momenti piuttosto moderati privi di distorti; molto cattiva ed intensa è invece “Garde Of Divinity Paths” in cui il cantato si rileva modesto nella resa stante la rabbiosa interpretazione; valida e d’effetto anche “Body Bag Dreams” una mattanza ritmica di incredibile portata che, dopo la nuova semi ballad di “Everlorn” ci conduce alla lunga nonché cattivissima “The Lighthouse Of Wretched Souls”. Un disco affascinante sotto il profilo ritmico - compositivo mentre appena un po’ sopra le righe la parte cantata probabilmente un po’ troppo protagonista rispetto a tutto il resto.
Track by Track
- Rasputinesque 70
- The Warmless Burning 70
- Rise Of Disciple's Fall 70
- Out Of The Sun 65
- Mindotaur 75
- Alternativity 70
- Garden Of Dividing Paths 75
- Body Bag Dreams 75
- Everlorn 65
- The Lighthouse Of Wretched Souls 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 70
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
71Recensione di Wolverine pubblicata il 13.01.2020. Articolo letto 996 volte.
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