Timestorm «Shades of Unconsciousness (2019 Remasters)» [2019]
Timestorm
Titolo:
Shades of Unconsciousness (2019 Remasters)
Nazione:
Italia
Formazione:
Claudio Vattone :: vocals
Fabrizio Troiano :: guitar
Giuseppe Longo :: guitar
Marco Migliaccio :: bass guitar
Andrea De Carolis :: drums
Paolo Campitelli :: keyboards (live shows only, 2016-2018)
Genere:
Power / Prog Metal
Durata:
59' 27"
Formato:
CD
Recensione
I Timestorm sono una band di Roma, fanno power metal e questo è l’unico full length che fecero 20 anni fa prima di sciogliersi, per ritornare nel 2010 ma senza aver pubblicato niente, fino ad ora, con la ristampa rimasterizzata del loro full length, chiamato “Shades of unconsciousness”. Ne è valsa la pena puntare su un album non certo fresco e dove anni di nulla discografico avranno sicuramente intaccato (per non dire annientato) la memoria di questa band? Secondo me, sì ma solo fino a un certo punto.
Il punto è infatti che “Shades...” non suona male, ma suona anche non molto a passo coi tempi, un po’ superato, che si fa notare nella buona title track con tastiere tipo Dream Theater del tempo e chitarre che riportano tutto su sonorità metal con fraseggi e assoli caratteristici, o con la buona “Labyrinth of dreams” più complessa e ricercata, passando per la barocca e ombrosa “The king and the rain”. Il problema sono le lungaggini che ogni tanto ammantano questi brani, alcuni cliché accettabili negli ultimi anni 90 – inizio anni 2000 ma oggi vetusti come la ballad totalmente acustica e troppo dolce chiamata “Away”, e uno stile che a volte si appoggia proprio ai grandi nomi power/heavy di quel periodo, come Helloween o Hammerfall. È anche vero che “Shades...” ha dalla sua il fatto di suonare anche vintage, poco o per nulla propenso alle tendenze troppo easy listening di questo genere del power attuale, nonché alle (odiatissime) canzoni adatte da sigla per dei cartoni animati giapponesi.
Insomma: i Timestorm non sono i Dragonforce e quindi si sente il buon vecchio power metal non commerciale di una volta, ma è anche vero che la loro proposta musicale suona un po’ datata e che comunque necessita di una rinfrescata in quanto a personalità. Se il power è il vostro genere preferito, “Shades of unconsciousness” potrebbe fare al caso vostro e potrebbe anche darvi un piacevole sound vintage, ma come detto, non aspettatevi neanche una gemma perfetta dimenticata.
Track by Track
- Lost in the net 70
- Shades of unconsciousness 70
- Catharsis 70
- Introspection - Intermezzo S.V.
- Labyrinth of dreams 75
- In the shadows 70
- Away 65
- The king and the rain 75
- Mother grace - Outro S.V.
- Labyrinth of dreams – bootleg 2016 S.V.
- Away – promo 1998 S.V.
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 65
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
70Recensione di Snarl pubblicata il 26.02.2020. Articolo letto 1083 volte.
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