Born in Exile «Transcendence» [2020]

Born In Exile «Transcendence» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
26.02.2020

 

Visualizzazioni:
1582

 

Band:
Born in Exile
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Titolo:
Transcendence

 

Nazione:
Spagna

 

Formazione:
- Juanma Ávila :: Drums;
- Carlos Castillo :: Guitar;
- Lucas Comuñas :: Bass;
- Joaco Luís :: Guitar;
- Kris Vega :: Vocals;

 

Genere:
Progressive Metal

 

Durata:
47' 15"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
06.03.2020

 

Etichetta:
Art Gates Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Un buon lavoro questo disco d’esordio degli spagnoli Born In Exile, un concentrato di progressive metal che ti coinvolge per la struttura e per il deciso coinvolgimento di tutti gli strumentisti; ottimo il clean femminile della giusta intensità, alto, diretto ammaliante e non scontato, al pari delle splendide melodie che caratterizzano i singoli brani a cominciare dall’effettiva opener “Enchantress”, anticipata da un intro , che si rivela una vera e propria eccellenza tra metal e prog, assetto da manuale, fatto di continui mutamenti ritmici in un mare di intensità; segue poi “Living Inside Me” con la sua apertura etnica mediorientale e dagli esiti melodici oscuri rispetti al precedente; un organo e una ritmica quasi moderna segnano le sorti di “Herd Of Deception” , altro buon brano per questa band; ma indubbiamente il brano che più resta impresso e il moderato ma vincente nel ritornello è “One More Line”, forte della buona proposta strutturale forgiata dal combo. Molto tirata e decisa anche “Ziggurat”, singolare nuovamente nello ritmiche che mai si risparmiano in ottimi allineamenti con il lavoro delle chitarre; forte e propositiva anche “Save Us” un brano in cui si ravvisa anche qualche piccola fattezza bluesy immancabilmente miscelato con groove di livello; molto soft è “The Light House Of The Haunted Keeper”, un brano quasi in modalità ballad in apertura ma sviluppato in un costante ed incredibile crescendo dove è l’ottimo clean a fare i migliori onori di casa; si conclude il lavoro con “Tourch”, altra potente traccia con il clean questa volta in atteggiamento più caldo ma inebriato dalle potenti ritmiche prog sempre pronte a fare la differenza. Un disco energico suonato ed assimilato appieno dall’inizio alla fine.

Track by Track
  1. Heretic Antiphon S.V.
  2. Enchantress 80
  3. Living Inside Me 85
  4. Herd Of Deception 85
  5. One More Line 80
  6. Ziggurat 80
  7. Save Us 80
  8. The Light House Of The Haunted Keeper 80
  9. Tourch 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 85
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
83

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 26.02.2020. Articolo letto 1582 volte.

 

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