Silver Key «Third» [2019]
Recensione
Terzo disco semplicemente intitolato “Third” per i Prog rockers Milanesi chiamati Silver Key, che in questi 51 minuti di musica ci fanno fare un bel tuffo indietro di sonorità d’annata, dove il prog rock era non per forza così duro e tantomeno incrociato col metal, per un sound che a volte fa il verso ai Dream Theater più astratti, ma che perlopiù cerca di essere il più autarchico possibile, con la tastiera più che la chitarra a fare il ruolo di boss in questo disco.
E tutto questo si condensa in un disco che riesce a convincerci per la genuina onestà della proposta, piacevolmente vintage e che trapela chiaramente nella bella progressione di umori della seconda “VR”, che inizia electro per evolvere in una maniera del tutto diversa, con tanto di archi, così come “Ulysses” e l’evoluzione verso la fine del brano in crescendo. Proprio queste due caratteristiche sembrano essere parte integrante del sound dei Silver Key, che spesso si appoggiano proprio a sonorità più elettroniche comunque circoscritte da qui in poi, per poi affiancare ad altre idee musicali, e questa dicotomia è particolarmente notabile nella suite finale di quasi 18 minuti e suddivisa in 5 capitoli, che costituisce buona parte dell’album nonché il baricentro dello stesso, e per un risultato tutto sommato apprezzabile e temerario, anche se a volte non scevro da alcuni difetti che poi sono presenti un po’ ovunque nell’album. Sì perché non tutto in realtà fila perfettamente liscio in “Third”, e precisamente vale la pena di citare una qualità sonora francamente strana, che mette troppo in primo piano una voce buona ma non eccelsa nelle sonorità alte (potrebbe anche essere solo il mixaggio) sacrificando tutti gli strumenti, nonché un’ispirazione del songwriting che va bene ma che a volte suona un po’ pretenziosa, come se la band prediliga troppo le trovate musicali a qualche idea riassuntiva che renderebbe il disco meno sperimentale e un pochino più fruibile. Non si tratta comunque di difetti gravi.
In conclusione: magari c’è ancora qualcosa da perfezionare e qualche bilanciamento sonoro in più è legittimo aspettarselo, ma “Third” dei Silver Key è il disco che cercate se volete un disco prog rock sperimentale e introspettivo tipo l’epoca che fu.
Track by Track
- A common soldier 70
- VR 75
- Ulysses 75
- I, wish 70
- Last love 70
- Suite Chapter 01 – A Rude Awakening 75
- Suite Chapter 02 – Back to the Present 70
- Suite Chapter 03 – Murder 70
- Suite Chapter 04 – Endless War 75
- Suite Chapter 05 – The Door Shuts 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 65
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 70
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
71Recensione di Snarl pubblicata il 15.03.2020. Articolo letto 996 volte.
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