Alcoholic Alliance Disciples «Prayers for Snakes» [2019]

Alcoholic Alliance Disciples «Prayers For Snakes» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
30.03.2020

 

Visualizzazioni:
1214

 

Band:
Alcoholic Alliance Disciples
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Titolo:
Prayers for Snakes

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Ignazio Cuga :: Vocals
Alessio Melis :: Lead, Rhythm Guitar
Vincenzo Casu :: Lead, Rhythm Guitar
Angelo Melis :: Drums
Paolo Pubusa :: Bass

 

Genere:
Southern / Heavy Metal

 

Durata:
48' 28"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
23.09.2019

 

Etichetta:
Alone Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Monica Atzei - Press office
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Recensione

Canonico, ma tutto sommato riuscito questo “Prayers for snakes” degli Alcoholic alliance discliples, una band Cagliaritana e che con questo disco ci propone il proprio full length di Southern Doom Rock dopo un Ep uscito tempo fa.
Basta poco per capire i pregi e i difetti di quest’album: sin dalla opener è infatti chiaro che gli AAD centrano un mood nelle canzoni, ma rimangono un po’ statici con un sound dalle articolazioni un po’ pigre e in generale non molto vivaci; questo lo si sente un po’ in tutto l’album ed è anche la principale magagna di una band che non osa troppo e che suona un po’ che va per le lunghe e andando sul sicuro, specialmente a livello vocale. Tuttavia, a lungo andare “Prayers…” si rivela funzionare sulla distanza, e una volta abituati al sound si riesce ad apprezzare la title track con li suo buon groove trascinante e più idee nel brano, o la chitarra solista in “Drawing dead” che conferisce un sound più rock a tutto. Questi sono anche i brani migliori dell’album, in quanto hanno più idee e una maggiore vivacità e riescono a distinguersi da una certa eccessiva omogeneità delle altre composizioni, che pur non facendo mai schifo suonano anche senza lodi particolari o notevoli variazioni.
“Prayers for snakes” è dunque il frutto di una band non male, il cui sound è definito, ma che deve vivacizzare un po’ la sua proposta musicale, mettere più idee nei brani e al contempo farli anche durare un po' meno senza lungaggini o ridondanze che appaiono in questo disco. In divenire, ma anche così è consigliabile un ascolto ai fanatici della southern music.

Track by Track
  1. Seven days and seven nights 65
  2. With all my strength 70
  3. Voodoo night 65
  4. Hell's revolution 65
  5. Inner fight 65
  6. Prayers for the snakes 75
  7. Drawing dead 75
  8. The same old fucking story 65
  9. Between heaven and hell 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
68

 

Recensione di Snarl pubblicata il 30.03.2020. Articolo letto 1214 volte.

 

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