Egosystema «Distance» [2019]

Egosystema «Distance» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
10.04.2020

 

Visualizzazioni:
1302

 

Band:
Egosystema
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Titolo:
Distance

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Luca Birocco :: Lead Guitar;
- Davide Porcelli :: Bass Guitar;
- Erik Nalin :: Drum;

 

Genere:
Progressive / Alternative Metal

 

Durata:
38' 40"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
27.11.2019

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Cerberus Booking
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Recensione

Questo sesto album degli Egosystema me lo aspettavo diverso sinceramente anche tenuto conto del precedente “Change Reality” che ho avuto modo di recensire ed apprezzare diversamente dall’odierno “Distance”. Al di là di una linea compositiva sin troppo commerciale e soprattutto sin troppo pregna di elettronica, la band pare aver un po’ cambiato orizzonte compositivo del dedicarsi probabilmente più a componenti che in parte estrapolano dal concetto di prog alternative metal. Non che manchino passaggi un po’ più forti e diretti con annessi carichi distorti, ma sinceramente non reputo questo disco ai livelli del precedente. Non tanto per la bravura della band che nessuno mette in discussione ma indubbiamente per le nuove idee che paiono sin troppo proiettate su un disco dai contenuti troppo elettronici. L’opener “Distance” dal sapore più cattivo per un ottimo lavoro di chitarra, offre uno schema strutturale abbastanza commerciale e pregno di elettronica; con le successive “Colors” e “Don’t Judge Me” le cose tendono quasi a rendersi ancor di più troppo elettroniche al punto da non comprendere se ci si trovi in discoteca o in chissà quale luogo ameno contrario ai principi del metal. Appena più sobria anche se purtroppo l’elettronica è sempre in agguato è “Open Your Eyes” dove un’ottima chitarra soprattutto in assetto lead fa la differenza; non male anche il riff d’apertura di “O.C.D.” brano poi devastato nuovamente dalla nota, per chi scrive, dolente. Molto sensuale l’apertura “Elisabeth” una ballad che apre con un bel pianoforte ma che si alterna con una ritmica probabilmente un po’ troppo fuori luogo rispetto al clima inizialmente generato; bella l’apertura di “Joseph” in cui questa volta il buon clean pare essere un po’ troppo alto rispetto alla struttura del brano in sé; chiude infine “Room Of Mirrow”, altra calvata tirata tra elettronica e distorti. Nulla di personale con la già testata bravura della band, ma questo disco non mi è affatto piaciuto a causa dell’impiego della troppa elettronica che finisce per sdolcinare un lavoro che di base c’è ma che rimane troppo indietro rispetto a quanto evidenziato.

Track by Track
  1. Distance 65
  2. Colors 55
  3. Don't Judge Me 55
  4. Open Your Eyes 60
  5. O.C.D 55
  6. Forever 55
  7. Get Along 55
  8. Elisabeth 60
  9. Joseph 55
  10. Room Of Mirrors 50
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
59

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 10.04.2020. Articolo letto 1302 volte.

 

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