Moonreflex «Storm in all the Universe» [2019]
Recensione
Per “Storm in all universe”, disco di debutto dei Moonreflex da Taranto, vale purtroppo il discorso di disco non male a livello di idee, ma catastrofico a livello di realizzazione.
L’obiettivo di fare un disco rock basilare ma disseminato di buone idee infatti è chiaramente ascoltabile in questo “Storm in all universe”, infatti l’opener “Over action Moonreflex” conferma questo, con un andamento lento, ma una serie di riffs di chitarra convincenti. Ciò che purtroppo non funziona sono una qualità sonora e un mixaggio (se anche è stato fatto) che hanno dell’atroce, dove gli strumenti sono tutti sballati di volume e poco definiti l’uno dall’altro, dove i tom sono altissimi, il rullante a malapena si sente e la chitarra suona non molto definita, in contrapposizione ai suoni di batteria (molto probabilmente una drum machine). Completano il quadro una voce in primo piano ma offuscata, e una solista che invece sta completamente nascosta nel mix, per un risultato molto confuso e che vanifica buona parte dei 57 minuti di quest’album. A peggiorare tutto si aggiunga il fatto che le canzoni spesse volte mancano di una vera struttura riducendosi a un mucchio di buone idee messe là senza far andare il brano da qualche parte, nonché il fatto che a volte la band propone dei passaggi con degli arrangiamenti fatti alla meno peggio, come a 3:25 circa di “Fastride”. Questo è “Storm in all universe”: un compendio di buone idee, composto e registrato benino, ma arrangiato e mixato in maniera totalmente disastrosa, che rovina completamente il risultato fino a rendere il disco difficile da sentire senza momenti di noia. Tanto per intenderci, siamo ai livelli di “Cut the crap” dei The Clash.
In conclusione: mi spiace, ma così com’è il disco non è vendibile, al massimo è acquistabile a poco. Siamo d’accordo che, a giudicare da veste grafica e presentazione, i Moonreflex vogliono solo fare dischi onesti e non essere i nuovi Van Halen, ma ciò comunque non giustifica questi suoni e questo pressappochismo nella realizzazione. Se non siete pronti, prendete tempo e registrate il disco bene, altro che farsi prendere dalla smania di dire “Anch’io ho fatto un album metal” per poi vedere che i risultati a lungo termine sono quelli che sono.
Track by Track
- Over action Moonreflex 60
- Be free 60
- Fastride 55
- Angels 55
- Drive your life 50
- Guitar keyboard 50
- Awake 50
- Street of fear 50
- Killer game 50
- My way 50
- Another direction 50
- Bad intention 50
- Entiti EQ 50
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 50
- Qualità Artwork: 55
- Originalità: 60
- Tecnica: 60
Giudizio Finale
54Recensione di Snarl pubblicata il 12.04.2020. Articolo letto 1401 volte.
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