King SVK «New AEon» [2019]
Recensione
Per il terzo album della propria carriera, il progetto del duo slovacco dei King SVK ambienta il proprio Death Metal nell’antico Egitto tra storie di faraoni e divinità del cielo in cui trova anche un ruolo di rilievo la materia acqua. Il duo sviluppa dieci tracce che richiamano oltre che numerose sinfonie mediorientali, anche un corposo e penetrante insieme di ritmiche tutt’altro che banali. Indubbiamente anche se molti elementi risultano frutto di programming, ciò che va ammirata è la variazione e incessante diversificazione tra un brano e l’altro che emerge nel corso dell’ascolto. Riff potenti e melodie che vanno ad intrecciarsi con sonorità di trombe e canti quasi fuori dall’ordinario lasciando sorprese su sorprese. Un po’ grezzo appare invece il sound che si alterna tra momenti più o meno belli ma in definitiva il contenuto del lavoro in sé piace. L’effetto or ora ravvisato emerge in “Ozymandias” un brano poco felice in apertura per un accozzamento di ritmi al limite dell’inutile ma poi il tutto ritorna in carreggiata offrendo un growl che si alterna con un clean in modalità, seppur lontana, ma tipica di Corey Taylor con i suoi Slipknot; segue “Hymnus Aton” un brano dall’apertura realizzata con strumenti primitivi egiziani, flauti e quant’altro, pronto subito con un successivo riff e una montagna di sound compatta e diretta come macigno; a seguire “Chant Of Praise Ti Nimaatre” un brano che affianca death metal con strumenti da banda come tromboni e tamburi e “Seeking Of Being”, brano strumentale, dove un organo, quasi a volerci offrire una versione nuovamente inedita della band, offre un’apertura scandendosi e miscelandosi poi per offrire un metal moderno e schietto. Strana “Sea Of The Soul” in cui compare in clean una voce femminile su un apparato di metal moderno ben fatto e corposo nell’uscita. Potentissima è “With Horus In The Sky” un death metal con i fiocchi che si concede a qualche passaggio di matrice più epica. Un lavoro particolare, personale ed efficace; pur ammettendo di non averne mai sentito parlare posso dire che questi slovacchi hanno una marcia in più proprio per l’innovazione che apportano ad un genere stra blasonato.
Track by Track
- Ozymandias 70
- Hymnus Aton 75
- Chant Of Praise Of Nimaatre 75
- Seeking Of Being (Instrumental) S.V.
- Homeless 80
- Venetian Night 75
- Sea In The Soul 80
- After Swimming 80
- With Horus In The Sky 80
- The Age Of Aquarius 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 85
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
77Recensione di Wolverine pubblicata il 15.06.2020. Articolo letto 2323 volte.
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