Ecnephias «Seven - The Pact Of Debauchery» [2020]

Ecnephias «Seven - The Pact Of Debauchery» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
21.06.2020

 

Visualizzazioni:
1620

 

Band:
Ecnephias
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Titolo:
Seven - The Pact Of Debauchery

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Mancan :: Vocals, Bass
Demil :: Drums, Percussion
Nikko :: Guitars, Keyboards

 

Genere:
Dark Metal

 

Durata:
45' 56"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
20.03.2020

 

Etichetta:
My Kingdom Music
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Disco non male, ma di passaggio per la storica band Ecnephias, capace negli anni di una evoluzione musicale da death con parti doom, fino a un Gothic Rock Metal che riusciva a suonare mediterraneo, ma anche sognante e capace perfino di coniugare influenze molto estranee al metal o al rock, come la darkwave o perfino il reggae in vecchi brani come “Nouvelle Orléans”.
Il motivo per cui questi 46 minuti di “Seven…” manifestano un disco di passaggio sono dovuti al fatto che a mio avviso un rimescolamento della line up con l’uscita del talentuoso Sicarius in questo disco si sente, nel senso che gli Ecnephias sanno comunque giocare le loro carte e non è che le loro qualità sono andate perse: è che il vuoto lasciato comunque si sente e gli Ecnephias pur riempiendolo con l’egregio lavoro del già chitarrista Nikko, lo riempiono in una maniera un po’ indecisa, che a volte si affaccia molto bene al Gothic Rock di “Without lies” bagnata dal solismo chitarristico dello stesso Nikko, passando per le sensualità di “The night of the witch” e della imponente “The dark”, ma a volte ci sono episodi che suonano fuori da questo coro, come il ritornello un po’ più innocuo di “Tenebra” e di “Run”, mentre “The Clown” è un brano strano, ripetitivo e a metà tra le parti più pesanti e quelle sognanti, che riesce a farsi piacere, ma che suona anche avulso dal contesto, per poi tornare sui lidi classici narrativi e arcani di “Il divoratore” o la molto bella “Rosa mistica”, che riesce a coniugare un primo mood quasi grunge a influenze dark/electro, per un risultato molto personale e strabiliante, che comunque lascia intendere che la stoffa degli Ecnephias non è comunque intaccata.
In altre parole, “The pact of debauchery” è un disco di passaggio, che manifesta una band che chiaramente ha dovuto patire un cambio di formazione importante, e a dire il vero gli Ecnephias qui ce l’hanno fatta, ma si sente che il ribilanciare e amalgamare le influenze è ancora un work in progress invero ben fatto, ma che mostra più idee che continuità. Il risultato è comunque positivo e non intacca lo status di una band che con una manciata di album ha creato un sound proprio, e che è criminalmente sottovalutata. Per i neofiti di questa band consiglio prima di acquistare i grandi classici di questa band come “Inferno”, “Ecnephias” o “Sad wonders of the sun” e questo in un secondo tempo. I fan più avvezzi invece non mancheranno di amare anche quest’album, anche se la quadratura di questo nuovo cerchio deve essere completata.

Track by Track
  1. Without lies 80
  2. The night of the witch 75
  3. Vampiri 75
  4. Tenebra shifts 65
  5. The dark 70
  6. Run 65
  7. The clown 70
  8. Il divoratore 75
  9. Rosa mistica 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
73

 

Recensione di Snarl pubblicata il 21.06.2020. Articolo letto 1620 volte.

 

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