Hyle «Weapons I've Earned» [2020]
Recensione
“Weapons I’ve earned” è il terzo Ep (credo) delle Hyle, una band hardcore crust punk proveniente da Bologna, e che in questa release ci propone 19 minuti ripartiti in 7 brani più intro suonato.
Il tutto per un risultato invero nella media, dove i positivi riffs di chitarra sono accompagnati da una batteria che non picchia troppo ma se la cava, e da una cantante che svolge un lavoro poco più che sufficiente, dove le grida e la rabbia funzionano, ma il tutto in una maniera invero non molto dissimile tra brano e brano, facendo in maniera tale che i brani si somiglino un po’ e vadano a perdere di originalità, il che è un peccato perché strumentalmente le Hyle sono a posto, con l’attacco frontale di “Numb” sugli scudi, insieme alla più groovy “Visions” e alla lievemente più metal oriented “Holding my breath”.
Ne consegue un Ep non male, ma che può comunque migliorare in quanto a personalità, e che per qualche ripetitività vocale e alcuni tentennamenti sulle parti lente della incolore “Ancestors” finisce per non far andare tutti i colpi a segno. Vediamo come evolve in futuro...
Track by Track
- No other choice 65
- Weapons I've earned 65
- Numb 70
- Holding my breath 70
- I'm a slob 65
- Visions 70
- Ancestors 55
- Flesh 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 65
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 65
- Tecnica: 65
Giudizio Finale
65Recensione di Snarl pubblicata il 05.07.2020. Articolo letto 1002 volte.
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