Isle of the Cross «Excelsis» [2020]
Recensione
“Excelsis” degli Isle of the cross è un disco che, diciamolo sin da subito, è potenzialmente molto buono, ma soffre di due peccati: iper-produzione con 1000 fronzoli e ridondanze, e un mixaggio atroce, che riduce l’estrema poliedricità dei brani a un sound molto confuso e poco adatto.
“Excelsis” è infatti un album che per la sua ora e passa di durata, infatti, spazia liberamente tra metalcore, power metal sinfonico, soundscapes orchestrali e progressive perlopiù di vecchio stampo, ma anche alla Dream Theater. In questo disco è infatti facile rimanere ammaliati dalla varietà di songwriting, che prima suona molto core nella opener “Sacrifice”, ma che già dal secondo brano suona decisamente più contorto e destrutturato, con parti solo per flauto al loro interno, per poi sfociare nella verve sinfonica della title track. Tutto molto bello anche se sfuggente nel sound confuso, e comunque capace di intuizioni molto buone disseminate in questi brani, in “Paradigm” o nel brano conclusivo, e se il disco fosse così francamente passerei anche sopra al sound difettato di questo disco, ma la verità esce fuori sulla lunga distanza, e il songwriting sicuramente sfarzoso e dettagliato di questi brani si rivela essere ancorato a troppi intro e lungaggini, come nei tre minuti di solo cantato di “Stars”, che occupano più della metà del brano, o l’intro troppo lungo di “Empyrean”, o l’eccessiva autocompiacenza di “Breatheia”, che suona pomposa ma anche esagerata e appesantita da fronzoli.
Insomma: “Excelsis” è un disco che se sfrondato e snellito nei vari dettagli, nonché con un miglior sound, ci avrebbe regalato un album parecchio interessante e sfaccettato, ma il risultato è, seppur buono, non certo il meglio dal punto di vista prettamente auditivo, e ne relega la riuscita a mero “album di nicchia”, come un bellissimo tema scritto con così tante cancellature e correzioni da essere difficile da leggere. Per questo motivo “Excelsis” di Isle of the Cross non è affatto da bocciare, anzi va incoraggiato e io lo suggerirei ai fan del prog più contorto tipo Symphony X, ma per cortesia miglioriamo la qualità sonora e sfrondiamo un po’ il songwriting, per carità!
Track by Track
- Sacrifice 70
- Tartarus 70
- Excelsis 70
- The Wolf, Pt. I. Invocation - Intermezzo S.V.
- The Wolf, Pt. II. Sanctuary 70
- Stars 65
- Empyrean 65
- Paradigm 70
- Breatheia 60
- The 9th Circle, Pt. I. Caina - Intermezzo S.V.
- The 9th Circle, Pt. II. Judecca - Intermezzo S.V.
- The 9th Circle, Pt. III. Inferno 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 50
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 70
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
68Recensione di Snarl pubblicata il 22.07.2020. Articolo letto 748 volte.
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