Kalt Vindur «...and Nothing Is Endless» [2020]
Recensione
I polacchi Kalt Vindur, dopo un discreto album di debutto, rilasciano questo nuovissimo disco “..And Nothing Is Endless”, lavoro prettamente incentrato sul black doom metal all’interno del quale la band non lascia nulla al caso dando prova di un’egregia impostazione sia dei suoni che delle andature dal tratto imponente ricche di un’ottima simmetria compositiva. I brani si susseguono in maniera ben organizzata offrendo scenari particolarmente propositivi ma parimenti moderati nei contenuti che ben riescono a spezzare i momenti più estremizzati che a lungo andare potrebbero creare noia. A cominciare dal buon scream il combo genera sonorità cupe, non ruvide come potrebbe intuire chi ascolta un genere come questo per la prima volta, ma collimanti, ben miscelate, compatte e immancabilmente melodiche. Ritmicamente si assiste ad un discreta prova proprio a cominciare dal brano “Inner War” nel quale dal forte impatto realizzato la band ritrae tutta la propria impulsività e immancabile creatività; molto melodico sia in apertura che nel corso dell’esecuzione è “The Blind Sin Hunter” lineare e forte di una interessante base ottimamente miscelata tra black e doom; splendida l’apertura acustica di “Eyes Ov God” dal quale esplode al meglio la successiva forza esplosiva della band sino a sfociare in una linea melodica ben concepita in cui non manca qualche richiamo anche più epico. Le successive “Dirty Yields” e “Red Glow” offrono ulteriore prova della maestosità di questa band nella materia trattata, dando nuova prova di impulsività e di estenuante forza e valore compositivo; distorti potenti, linee melodiche costantemente diversificate fanno la giusta differenza; è poi la volta di “..And Nothing Endless” forte andatura e potente intuitività forgiano uno dei migliori brani del disco; si procede poi con “Golden Age” classico riff black metal con effetto riverbero che porta all’outro finale di “Crescent Moon Of Chors”. Disco completo, ben fatto che non delude affatto le aspettative di chi aveva già assaporato il debutto “Delusion”.
Track by Track
- Solar Cross S.V.
- Inner War 75
- The Blind Sin Hunter 80
- Eyes Ov Gods 75
- Dirty Yields 75
- Red Glow 80
- ...And Nothins Is Endless 75
- Golden Age 80
- Crescent Moon Of Chors S.V.
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 75
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
77Recensione di Wolverine pubblicata il 11.08.2020. Articolo letto 974 volte.
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