Madness For Dinner «Heartquake» [2020]

Madness For Dinner «Heartquake» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
15.08.2020

 

Visualizzazioni:
1134

 

Band:
Madness For Dinner
[MetalWave] Invia una email a Madness For Dinner [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Madness For Dinner [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Madness For Dinner

 

Titolo:
Heartquake

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Gabriele Giglietti :: Guitar, Vocals
Francesco Agnello :: Drums, Keyboards
Carlo Genovesi :: Bass

 

Genere:
Modern Metal

 

Durata:
27' 6"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
06.03.2020

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Debutto discografico per i Madness for dinner, una band da Perugia che ci propone (cito la biografia di FB) Modern Metal, adrenalina pura, grinta e violenza, con influenze tra Metallica, Dream Theater e Avenged Sevenfold.
In realtà, “Heartquake” non suona come niente di tutto ciò: l’Ep di questi ragazzi è un inizio molto standard e frutto di una band fortemente ai primi passi, che non suona progressive come i Dream Theater e neanche molto metal, e che al contrario utilizza molti riffs semplici, arrangiamenti e assoli dozzinali, nonché una voce molto nella media in quanto a scelta di linee vocali, il tutto per un risultato non da disprezzare, ma parecchio rudimentale e con tutti i crismi di chi è alle prime armi, con una “Not alone” anche ben lavorata e prodotta, ma anche scarsina di per sé, mentre la title track e “Dark stairs” compiono l’errore di essere (altro errore di chi è alle prime armi) fin troppo allungate e che faticano ad arrivare al dunque in maniera stringata, cosa che invece si sente di più in “Give me a reason for”, mentre “Prove me I’m wrong” mostra più variazione e stacchi, che rendono il brano meno prevedibile e narcolettico.
Più o meno, è tutto qua. Il debutto dei Madness for dinner non è qualcosa che brilla per particolari pregi, ma costituisce un punto d’inizio su cui lavorare in futuro per sviluppi musicali. Non merita una stroncatura e anzi daremo a “Heartquake” una sufficienza d’incoraggiamento visto che la band non ha difetti se non quella di essere chiaramente novizia, ma per il futuro il lavoro da fare c’è, se si vuole arrivare a livelli più alti.

Track by Track
  1. Not alone 60
  2. Heartquake 55
  3. Give me a reason for 65
  4. Prove me Im wrong 65
  5. Dark stairs 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 55
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
62

 

Recensione di Snarl pubblicata il 15.08.2020. Articolo letto 1134 volte.

 

Articoli Correlati

Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.