Hypergear «What Are We Going To Do With These?» [2020]
Recensione
Hypergear è una band di Milano formatasi verso la fine del 2011 ed è composta da soli tre elementi.
Nonostante alcuni cambi di formazione che avrebbero potuto compromettere la validità della loro musica, il trio accumula esperienza attraverso parecchi live e vince dei contest, in questo modo le soddisfazioni cominciano ad arrivare.
Eccoci quindi con il loro primo breve EP, nel quale la fa da padrona "Sober”, una traccia decisamente articolata, ma soprattutto introspettiva e ben studiata.
La prima cosa che mi ha fatto rizzare le orecchie è rappresentata dalla chiara contaminazione della musica inglese anni ottanta-novanta.
Il primo nome che ho associato al sound è riconducibile ai Radiohead, subito dopo i Muse e via dicendo.
Il tono di Sascha alla voce, quasi canzonatorio e vagamente svogliato non poteva che riportarmi a quelle sonorità e non è assolutamente un male.
Infatti, da una parte, è una cosa positiva che “giovani” gruppi si cimentino in uno stile così complesso e ad alta interpretazione, dall’altra parte il rischio è sempre quello di risultare il plagio di qualcuno.
Il confine è sottile, ma è anche presto per poter dire se gli Hypergear stanno imboccando il sentiero corretto o meno. Lascio il beneficio del dubbio perché sono certa che, con un album completo, i ragazzi mostreranno qualche aspetto in più della loro arte. A presto, spero.
Track by Track
- Aftershine (3rd zone) 65
- Sober 70
- Persona 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 60
- Tecnica: 65
Giudizio Finale
64Recensione di reira pubblicata il 03.09.2020. Articolo letto 1374 volte.
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