Alfonso Corace «Fo's Room» [2020]

Alfonso Corace «Fo's Room» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
11.09.2020

 

Visualizzazioni:
1270

 

Band:
Alfonso Corace
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Titolo:
Fo's Room

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Alfonso Corace :: Batteria e percussioni, basso, chitarre, tastiera, voce, vocoder;

 

Genere:
Atmosferic Metal

 

Durata:
43' 33"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
18.09.2020

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Anubi Press
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Recensione

Definirei questo disco dell’autore solista Alfonso Corace un disco libero e sperimentale, inteso come il dare impulso ai propri istinti e alle proprie emozioni senza l’influenza da generi particolari o quant’altro. L’autore infatti, nelle dieci tracce di questo “Fo’s Room” dà il via alla propria creatività traendo ispirazione da band quali Novembre, Paradise Lost unificati a qualche momento di impulso più elettronico. L’ascolto del disco in sostanza non è affatto scontato, l’autore attraverso la propria creatività offre un esploso non indifferente di quelle che sono le proprie capacità forgiando ritmiche dal sapore prevalentemente più oscuro per passare a qualche passaggio dalle linee più bluesy fino ad offrire un qualcosa che mai appare essere opprimente o banale favorendo al meglio un contesto fatto di sperimentalità. L’elettronica è l’altro punto che, pur adiuvando l’autore nelle proprie scelte compositive, mai prende del tutto il sopravvento lasciando la genuinità dei distorti come preferenza primordiale, un qualcosa che tende a parificarsi tra heavy, prog, ambient, che mai oltrepassa la linea di confine; non mancano ovviamente anche lead solo abbastanza confacenti con il tutto. Altra particolarità del disco è il supporto che l’autore richiede in qualche brano sia per la parte cantata che per l’ausilio di qualche strumento a fiato nel corso dei momenti come in “Spring” o ancora l’intuitività di “Primitive” fatta di iniziative e di idee assolutamente valide ed efficienti nei contenuti. L’oscurità regna sovrana ma indubbiamente l’effetto reso è unico per il proprio particolarissimo genere. Molto utilizzata dall’autore anche il vocoder dove tende un po’ a robotizzare attraverso parole le proprie fantasiose note dando luogo ad una creatività unica ma soprattutto attraverso uno spazio stilistico compositivo originale e non condizionato a mode o a flussi stilistici che probabilmente e spesso prendono sin troppo piede al punto da soffocare l’essenza e la naturalezza di lavori come questo.

Track by Track
  1. Serenity 80
  2. The End 80
  3. Isolation 75
  4. Control 80
  5. Healing 80
  6. Turning Clear 75
  7. Primitive 80
  8. Dream 80
  9. Spring 80
  10. People in Disguide S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 90
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
79

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 11.09.2020. Articolo letto 1270 volte.

 

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