Titaan «ITIMA» [2020]
Recensione
Ambizioso questo progetto di Titaan, one man band di black death metal alle prese con la seconda uscita della propria carriera intitolata “Itima” ed incentrata su un unico brano di oltre tre quarti d’ora di ascolto all’interno del quale l’autore attraverso atmosfere oscure e malinconiche alterna la propria forza estremizzando il tutto con passaggi velocissimi in puro spirito black metal. Le andature più tirate rivelano anche momenti protesi al sinfonico che vieppiù fregiano il brano di una certa onnipotenza al pari dei momenti pacati, quasi surreali ed atmosferici tipici delle più lugubre ambientazioni. La tematica affrontata si cimenta dell’osannare le antiche credenze della Mesopotamia, assai care all’autore, all’interno delle quali lo stesso rievoca in particolare il culto dei morti maggiormente assimilato per l’ascoltatore soprattutto nei passaggi acustici eseguiti attraverso strumenti il cui suono è paragonabile a quello realmente utilizzato dell’antico popolo. Il brano come si accennava, viaggia in lunghe cavalcate in cui lo scream sembra apparire in maniera abbastanza estremizzata che a lungo andare potrebbe risultare un po’ monotono. Ciò che in ogni caso conta in questo lunghissimo brano, è in sostanza l’effetto che riesce a ripercuotere sull’ascoltatore attraverso i suoi scenari che, se resi in un paio di brani, avrebbero indubbiamente prodotto un effetto ancor più tollerabile.
Track by Track
- Itima 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 65
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 65
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
66Recensione di Wolverine pubblicata il 01.10.2020. Articolo letto 588 volte.
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