Six Degrees «No One Is Innocent» [2020]
Recensione
Echi di Soilwork, Tool ma anche Meshuggah dei “vecchi tempi” (quelli di “Contradictions Collapse” e “None”), Pantera, e diverse altre influenze in questo nuovo platter in casa Six Degrees; chitarre al vetriolo la fanno da padrone sopratutto, in quanto il mix è improntato sopratutto su di loro e sul comparto vocale, di pregevole fattura, sopratutto la controparte femminile, mentre la sezione ritmica rimane su lidi abbastanza lineari, per quanto a volte si possono sentire influenze “storte” molto pesanti (leggasi: Djent).
Molto interessanti sopratutto gli arpeggi clean/semi distorti, un difetto (per quanto risibile) dell’intero disco forse sta nel fatto che le canzoni si assomigliano un po’ troppo l’una con l’altra, e che la produzione potrebbe essere più “patinata” e meno cruda, anche se con l’andare dei vari ascolti, l’orecchio ci si abitua, e sembra avere una “logica” artistica molto forte dietro questa scelta, dando un’aura quasi “industrial” al disco in sé.
La tecnica generale se non buona, sembra addirittura ottima: avrei forse “edulcorato” le parti più “Fear Factory” della proposta, in quanto le canzoni funzionano ancor meglio quando la tensione si alleggerisce e subentrano perfino chitarre acustiche in qualche zona, proprie di un sound davvero ben amalgamato assieme al resto.
In generale, la proposta sembra davvero ottima, sennonché pare che possano avvenire ulteriori evoluzioni interessanti all’interno del sound, magari nei prossimi lavori: rendere appunto più diversificati gli arrangiamenti dei pezzi, inserire qualche ulteriore breakdown e/o parte sincopata, impreziosire la sezione ritmica di qualche soluzione più originale, e lavorare sulle linee vocali principali, forse troppo piatte in certe parti.
Nonostante ciò, “No One is Innocent”, è un lavoro solido e dalle ottime idee: non il classico copiaticcio, per fortuna, delle proposte più blasonate che si sentono in giro da qualche anno, un disco che consiglio a chiunque sia un fan delle sonorità Metal più moderne e cangianti, e che non preclude soprattutto ad evoluzioni ancora più interessanti.
Track by Track
- Restart/Erase 70
- Malaka’s Multiple Choice Answer 70
- Imperfect 70
- May, 10 70
- The Unexpectable 70
- Stuck In The Middle 70
- Night Is Over 70
- Silent Glance 70
- Stillness 70
- None Of Us 70
- The Power Of Love (Konka Version) 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 65
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
71Recensione di Ozymandias pubblicata il 30.10.2020. Articolo letto 1350 volte.
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