Gatecloser «From The Wasteland» [2020]

Gatecloser «From The Wasteland» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Ozymandias »

 

Recensione Pubblicata il:
31.10.2020

 

Visualizzazioni:
1308

 

Band:
Gatecloser
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Titolo:
From The Wasteland

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Stefano Tarroni – Lead Vocals/Rhythm Guitar/Keyboards
Matteo Corbara – Lead Guitar/Backing Vocals
Nicola Gavini Fiorentini – Bass Guitar/Backing Vocals
Alessandro Cupici – Drums/Percussions/Backing Vocals

 

Genere:
Thrash / Alternative / Progressive Metal

 

Durata:
38' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
22.09.2020

 

Etichetta:
Sliptrick Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Gatecloser si presentano con questo loro album di debutto, “From the Wasteland”, unendo sonorità Thrash, Power e un pizzico di Progressive in un disco molto d’impatto, prodotto in maniera ottima e con influenze, appunto, molto equilibrate.
Partendo appunto dalla produzione, è da lodare sopratutto la controparte ritmica: la batteria ha un suono naturale e cristallino ma al contempo potente che denota una tecnica davvero eccelsa da parte dello strumentista, mentre il basso non è né troppo cavernoso né troppo brillante, ben suonato sicuramente e con la giusta presenza nel mix.
Le chitarre forse perdono un po’ di “grip”, e avrei optato per un sound simile ai nuovi Testament (quelli post “The Gathering”), ma comunque fanno il loro “sporco lavoro” mentre la voce potrebbe essere più aggressiva; artisticamente, non vi sono picchi d’eccellenza dal punto di vista del songwriting, ma neanche scivoloni particolarmente gravi.
Nonostante rimanga un prodotto molto “scolastico” nel riffing e nel soloing (“The Crow” copia purtroppo a spada tratta “Through the Fire and the Flames” dei Dragonforce, sopratutto all’inizio), prendendo spunto anche da certi Avenged Sevenfold, le canzoni sono molto piacevoli, e scorrono bene crescendo bene con l’ascolto; interessanti gli arpeggi puliti molto Pantera di “This Love”, altra influenza importante, così come certe accelerazioni che appunto, denotano una forte padronanza dei propri mezzi.
Si ha comunque l’impressione che la band, composta da giovanissimi per la maggiore, possa in ogni caso fare molto di più, impostando il proprio songwriting su lidi meno stereotipati, sperimentando di più magari con cambi di registro e/o di tempo, e puntando di più sull’impatto della doppia cassa e della batteria in generale.
La voce rimane sicuramente l’elemento “peggiore”: a volte “stonicchiata”, nonostante il buon timbro e un’ottima interpretazione, sopratutto nelle ballad come “Will of the Dark”, dalle reminiscenze Nevermore di “Dreaming Neon Black”, potrebbe uscire di più negli arrangiamenti e il sottoscritto opterebbe per lavorare in generale di più sulle linee vocali, molto “deboli” e incerte in molte parti.
Concludendo, nonostante i difetti evidenti, “From the Wasteland” è un disco piacevole di Power/Prog/Thrash Metal nostrano, che potrebbe rappresentare il primo passo di una notevole evoluzione stilistica, più matura ed edulcorata, che magari arriverà con le prossime proposte.

Track by Track
  1. From the Wasteland... 70
  2. The Crow 70
  3. Bury Him Alive 70
  4. White Bones 70
  5. Take My Hand 70
  6. Will of the Dark 70
  7. Blackout 70
  8. Death Parade 70
  9. King of the New Dawn 70
  10. Black March 70
  11. ...They will March On 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
70

 

Recensione di Ozymandias pubblicata il 31.10.2020. Articolo letto 1308 volte.

 

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