Betoken «Dead Soul Insomnia» [2006]

Betoken «Dead Soul Insomnia» | MetalWave.it Recensioni Autore:
AtoragoN »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1837

 

Band:
Betoken
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Titolo:
Dead Soul Insomnia

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Giulio Capone (drums&keys)
Raven (bass)
Ivo Ricci (guitars)
Eva Rondinelli (vocals)
Francesco Ferreri (vocals)
Michele De Ponti (guitars)

 

Genere:

 

Durata:
53' 16"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2006

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

In un periodo di morte sia artistica che di pubblico del power metal, le band o comunque i membri cercano di reinventarsi per rendere la proposta più interessante, una volta esaurita la spinta propulsiva della scena che permetteva a qualunque band con doppia cassa a elicottero e sweep neoclassici di avere esposizione. Questi Betoken mostrano non solo di essere sopravvissuti all'impietosa selezione naturale che avviene dopo ogni ondata commerciale, ma anche di aver sviluppato una personalità che gli permette di non perdersi nel marasma di proposte sempre identiche. La formazione per quest'album è ottima: alla batteria Giulio Capone dei Bejelit e Drakkar, alla voce Francesco Ferreri (ex ascia dei Valas), al basso Raven degli indimenticati Beholder, tra gli altri, e il genere prodotto è una via di mezzo tra un classic metal sinfonico con alcuni intrecci ritmici che richiamano il prog, e tessiture melodiche che anche se raramente sfociano nel gothic propriamente detto, sicuramente possono essere definite dark. L'esecuzione dei membri è eccellente, purtroppo la batteria suona molto triggerata, ma ho già avuto modo di vedere Giulio all'opera dal vivo e ho potuto constatare le sue ottime qualità come batterista; il basso è come prevedibile ottimo, e le chitarre mi hanno colpito per gli intrecci con le tastiere (questa è veramente la cosa che mi è piaciuta di più della band, peraltro le tastiere sono sempre eseguite da Giulio Capone, che già coi suoi arrangiamenti aveva reso March of the Immortals il più bel pezzo dei Bejelit), veramente tetri, sinfonici, degni di una rock opera per quanto sono curati, e allo stesso tempo mai TROPPO presenti, e mai stucchevoli, bravi! Unico appunto sulle chitarre: alcuni assoli non mi hanno convinto, sia a livello di esecuzione che di suono, troppo processato e “vetroso”! Capitolo voci: la voce principale è quella di Francesco, dal bel timbro e dalle tonalità insolitamente basse e calde, ma che però purtroppo ha a mio parere uno stile un po'troppo “rock leggero”, pulito e ammiccante per rendere il disco un vero masterpiece, avresti dovuto renderla più aggressiva e scegliere linee vocali più coinvolgenti (anche perchè su disco la cosa è tollerabile ma dal vivo potrebbe risultare un problema a livello di risposta del pubblico)! a cui si aggiunge, a volte, quella della singer Eva, migliore nel suo ruolo e dotata di buona tecnica e interpretazione. Tra gli episodi più interessanti, segnaliamo la opener, “Don't let You Die”, la leggermente powerosa “Just a Nightmare away from Here”, la classica “They Come to Show us the Way”, e la conclusiva “I C.An W.In”, usata come il titolo suggerisce, come theme song per la Italian Championship Wrestling, insieme a quella dei Death SS. “Give 'em Hell”, se non ricordo male. Insomma un buon prodotto (anche se dieci/dodici pezzi anziché sedici avrebbero consentito un ascolto più attento, e garantito una minore diluizione delle buone idee), molto professionale, dotato di una produzione perfetta e arrangiamenti di classe, sicuramente un ascolto consigliato per gli amanti del classic metal e in generale del metal “all'Italiana”. Promossi!

Track by Track
  1. Hell sweet home 60
  2. Don't Let You Die 80
  3. This is My Game 60
  4. ...And the Pain Will be My Grave 70
  5. Dead Soul Insomnia 70
  6. Alone 60
  7. No Fear 70
  8. I Am the Dark 50
  9. The Land of Mirrors 70
  10. Never Hamper a Slayer 60
  11. Before the End 70
  12. Just a nightmare away from Here 70
  13. They come to Show us the Way 80
  14. The Morbid Lover 50
  15. Too late to forget 60
  16. I C.an W.in (bonus) 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 50
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
66

 

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