Corde Oblique «The Moon Is A Dry Bone» [2020]
Corde Oblique
Titolo:
The Moon Is A Dry Bone
Nazione:
Italia
Formazione:
Riccardo Prencipe :: classic acoustic and electric guitars, ebow
Rita Saviano :: vocals on tracks 3, 8, back vocals on tracks 2, 6, 7
Edo Notarloberti :: violin
Umberto Lepore :: bass
Alessio Sica :: drums
Luigi Rubino :: piano on track 8
Michele Maione :: frame drums, percussions
Carmine Ioanna :: accordion
Genere:
Progressive Ethereal Folk
Durata:
42' 55"
Formato:
CD
Recensione
Ottavo disco per i Corde Oblique, che con questo “The moon is a dry bone” ci propongono una musica del tutto estranea al rock e al metal, e che nella biografia coniano il termine “folkgaze”, ovvero un’unione di musica folk mediterranea e shoegaze, il tutto per 10 brani più cover degli Anathema spalmati in quasi 43 minuti di musica.
A dire la verità, io preferirei di più il termine folk prog acustico, visto che qui i brani hanno sostanzialmente poco a che fare con le atmosfere diafane tipiche dello shoegaze, ed è molto più presente una cangianza all’interno dei brani, ravvisabile nel tribalismo stile Tazenda di “Le torri di Maddaloni” o nella austera “Il figlio delle vergini” o specialmente in “Il terzo suono”, il tutto per un sound limpido e spesse volte solare, anche se dal tocco non sempre mediterraneo, e con l’eccezione della title track, che invece suona come una cosa a sé stante, molto più oscura e perfino disarmonica. Questo è “The moon is a dry bone”: è un disco interessante e ricercato, fatto di brani leggeri e cantabili, per palati sopraffini e che rifuggono il sapore più deciso della musica che qui siamo più esperti nel recensire.
In conclusione, “The moon is a dry bone” rappresenta un disco senz’altro diverso dal metal, ma che nondimeno costituisce un episodio gradevole e suggestivo per chi ama queste emozioni in musica, forse col difetto di non avere un brano un po’ più easy listening e che faccia da summa compositiva, ma ci accontentiamo. Se questo è lo stile musicale che cercate, provate a dare una chance di acquisto a questo “The moon is a dry bone”.
Track by Track
- Almost Blue 70
- La strada 70
- The moon is a dry bone 65
- Le grandi anime 75
- Le torri di Maddaloni 75
- Il figlio delle vergini 75
- La casa del ponte 70
- Temporary Peace (Anathema Cover) S.V.
- Il terzo suono 75
- Herculaneum 70
- Almost blue II 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 75
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
72Recensione di Snarl pubblicata il 28.11.2020. Articolo letto 1001 volte.
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