Mr. Bison «Seaward» [2020]
Recensione
Tornano sulla scena nazionale i Mr. Bison con questo “Seaward”, terzo disco della propria carriera che ha visto da sempre coinvolta la band in svariati tour nazionali ed internazionali a fianco di importati realtà; per chi non conoscesse la band, i Mr. Bison, formatisi solamente nel 2012, vanno a caratterizzarsi per la propria attitudine ad un heavy blues che abbraccia anche qualche elemento più tendente allo stoner, prog rock così riuscendo compiutamente nell’insieme a generare uno stile personale; un insieme in realtà caratterizzato da sonorità moderate, spesso irruenti, all’interno delle quali il clean va continuamente ad abbracciarsi in maniera significativa con dei buoni riff e con l’annessa ritmica al punto da catturare costantemente l’attenzione della platea. La band nel corso dell’ascolto si rende protagonista in sostanza di una buona proposta che va a riconfermare in sostanza le attitudini del precedente disco; con l’opener “Seaword”, il trio incentra sin da subito tutto il proprio potenziale con un attitudine quasi doom, non certo priva dell’heavy blues tipico dello stile della band, riuscendo forte e determinata anche grazie all’ottima espressività del proprio clean che qui appare assai determinato e rabbioso, è con “From The Abyss” che sprona con tutte le proprie forze un motivo sorprendentemente dinamico e divertente fatto di un divertente apparato ritmico che di seguito si armonizza alternandosi con una andatura in assetto moderato; richiami quasi southern stoner si hanno con “I’M The Storm”, un brano che riesce a trasmettere il lato più arido della band mai privo della buona espressività del cantato; “Oudesis” invece offre uno scenario più psichedelico che con l’ immancabile indotto heavy, offre uno spettacolo tutto da assaporare al pari anche delle alternanze offerte dalla successiva “The Sacrifice” dove tutta la rabbia e il potenziale della band vengono fuori nota dopa nota nelle travolgenti ritmiche miscelate in distorti ricchi con effetti di livello; “Underwater” e la conclusiva “The Curse” danno nuovamente luogo a scenari quasi surreali in cui la forza e la creatività della band fa tutto il resto attraverso le proprie incredibili armonie che mai riducono l’attenzione dell’ascoltatore. Concludendo, questo “Seaword”, è ancora una volta la prova che la determinazione e la creatività di questo trio piace e diverte non poco.
Track by Track
- Seaward 75
- From The Abyss 80
- I'M The Storm 80
- Oudeis 75
- The Sacrifice 80
- Underwater 80
- The Curse 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 80
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
78Recensione di Wolverine pubblicata il 02.12.2020. Articolo letto 1483 volte.
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