Malignance «Dreamquest: The Awakening» [2020]
Recensione
Nata una ventina di anni fa Malignance, band black metal genovese grazie all’iniziale collaborazione tra Arioch e Achernar ed oggi divenuta invece una one man band capitanata dal solo Arioch, rilascia il terzo album intitolato “Dreamquest: The Awakening”, un disco nato durante la prima ondata di pandemia e composto di otto brani che tendono in pratica a richiamare, seppur sommariamente lo Swedish Black Metal con tratti brutali e melodici. Ciò che il disco in sostanza propone è un black metal costantemente accelerato e propositivo, con un songwriting maturo e ben reso che di tanto in tanto ammorbidisce la propria furia evolutiva con passaggi più moderati e con contenuti più melodici in cui un incessante scream fa tutto il resto; riff ruvidi e in sostanza ritmiche sempre ad alta tensione rappresentano i contenuti del lavoro. Da elogiare indubbiamente la produzione del disco veramente ben fatta che tende a metterne al meglio in evidenza i contenuti. Indubbiamente, data anche la consistenza dei brani, il tutto scorre decisamente in maniera rapida a cominciare dall’opener “He. The Crawling Chaos (V)” una vera e propria sfuriata nera come la pece che da in sostanza l’idea della forza di quello che in sostanza ci attende per l’ascolto dei successivi brani; ed in effetti si va poi incontro con “ “God Of War (I)” e “Dreamquest” all’inserimento dei passaggi più melodici che, seppur di breve durata tendono a mutare i contenuti del disco; i brani vanno indicativamente verso la stessa direzione mentre il buon “Fathomless I Am (VII)” ricorda nella sua buona proposta qualcosa degli amati Dark Throne in Panzerfaust, oltre anche ad un inedito lead solo. Si prosegue poi con l’ottima “Ritual (IV)” dalle ritmiche strepitose e il conclusivo “Sekhet-Aaru (VII)” che vanno a concludere un lavoro che definirei sdoppiato poiché, in alcuni brani, la linea compositiva pare essere non troppo originale nei contenuti in altri invece, soprattutto nella seconda parte del disco, si ha un qualcosa di diverso che fa più presa sull’ascoltatore grazie ai vari e differenziati contenuti soprattutto ritmici. Un disco in ogni caso da avere ed apprezzare.
Track by Track
- He the Crawling Chaos 70
- God of War 70
- Dreamquest 65
- Chaac 70
- The Crossbowman 75
- Fathomless I Am 80
- A Ritual 80
- Sekhet-Aaru 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 70
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
73Recensione di Wolverine pubblicata il 01.01.2021. Articolo letto 1525 volte.
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