Elm «The Wait» [2020]

Elm «The Wait» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
11.01.2021

 

Visualizzazioni:
645

 

Band:
Elm
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Titolo:
The Wait

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Matteo Torterolo :: vocals
Alessandro Martines :: guitars
Andrea Meinero :: bass
Giorgio Rita :: drums

 

Genere:
Noise Rock

 

Durata:
47' 55"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
12.06.2020

 

Etichetta:
Bronson Recordings
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Earsplit PR
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Recensione

Il secondo disco Noise Rock degli Elm da Cuneo si chiama “The wait” ed è una buona rappresentazione di come fare un album in cui tutto funziona benino ma non c’è neanche un’idea vincente, purtroppo.
Cosa c’è che non funziona in “The wait”? Nulla. Questi quattro ragazzi rockeggiano per tutti i quasi 48 minuti a loro disposizione, con un sound molto garage, influenzato da certo Punk e solo a tratti Punk, e si sente anche qualche bel brano come “Whole year inn”, grezza quanto si vuole, ma dal ritornello ben riuscito e funzionante, che gli dona anche una certa eleganza. Purtroppo, per il resto gli Elm si assestano sulla sufficienza. A volte è la mancanza di una certa idea in più a rendere positivi gli altri brani, che vanno subito al sodo ma rimangono anche un po’ lì, altre volte è la qualità sonora troppo confusa che annoia, con una chitarra sì in primo piano, ma costantemente bastonata da plettrate di basso e suoni del palm mute o tricordi che non bucano il mix come dovrebbero, e altre volte ancora è l’autocompiacenza che gioca un brutto tiro a questi ragazzi, con una “44” che francamente poteva anche durare la metà, brani che a volte (“Believe or burn” e “A storm is coming”) vanno a suonare troppo allungati e che potrebbero andare dritti al sodo, e non aiutano brani più corti ma un po’ derivativi come “Shell of a man” e “Abattoir”.
In altre parole, come detto sopra, “The wait” degli Elm non suona mai male, ma si assesta sempre su un andamento che va sul sicuro, senza quell’idea extra che fa saltare il banco e che differenzia davvero i brani, per un risultato che sicuramente suona meglio da live, e che su disco potrebbe essere apprezzato da chi ama lo stoner rock più sporco e noise oriented; ciononostante, per me “The wait” suona come il frutto di una band con potenziale, ma che lo spreca in parte, come un’automobile col cambio che non ha la quinta: non è inguidabile e comunque si apprezza, ma i limiti ci sono e si può fare di più se si vuole salire di livello.

Track by Track
  1. Hell - Intro S.V.
  2. Kingsnake 65
  3. Whole year inn 75
  4. Violence is golden 65
  5. Believe or burn 65
  6. A storm is coming 60
  7. 44 60
  8. Shell of a man 65
  9. Abattoir 65
  10. Son 65
  11. Hellhound 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 55
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
65

 

Recensione di Snarl pubblicata il 11.01.2021. Articolo letto 645 volte.

 

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