Yellow Kings «Song for the Youngs» [2020]

Yellow Kings «Song For The Youngs» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
27.01.2021

 

Visualizzazioni:
882

 

Band:
Yellow Kings
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Titolo:
Song for the Youngs

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Morgan Bellini :: Vox, Guitars
Zappeo :: Bass

 

Genere:
Post-Rock

 

Durata:
28' 25"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
25.05.2020

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Metaversus - Press & Promo
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Recensione

Il secondo Ep degli Yellow Kings da Trieste si chiama “Songs for the young” e può essere musicalmente definito come un Grunge mischiato al post rock, cioè consistente in una serie di riffs e soluzioni vocali appartenenti al grunge più visionario e meno diretto, ma accoppiato ad un basso talmente udibile da sembrare quello dei Muse ma ben più sporco, e il tutto unito a una drum machine dai suoni volutamente esagerati, con quel rullante che ha così tanto eco da sembrare in pieno stile anni 80. Aggiungete a tutto questo una forma canzone spesse volte evitata, e otterrete il quadro. E il risultato è invero interessante e curioso, ma non sono del tutto convinto del valore di questa band, né di cosa è davvero capace di fare una volta superato l’impatto del muro sonoro iniziale.
Sì perché “Songs for the young” è un Ep a due facce, in cui i primi due brani funzionano molto bene, con la sorniona “Fucked up” che si barcamena molto bene tra delle trame sonore grunge fumose e delle fughe successive più in pieno stile Post, conferendo al brano un tocco diafano ma anche scorrevole e per niente affossato dietro pedali e suoni contorti, e questa peculiare cangianza delle atmosfere è confermata nella successiva “Junkfuck”; se l’Ep fosse tutto così mi sarei preparato a segnalare gli Yellow Kings come un next talent, ma in realtà da qui in poi gli Yellow Kings vanno a suonarmi molto più monocordi, come se avessero finito le idee che differenziano un brano dall’altro, e limitandosi a proporci tre brani più sulla media, dove forse si sente qualcosa di interessante in “Billy Morgan”, mentre “Jugoslavia” mi suona troppo contorta e strana a livello melodico, e il brano conclusivo va per le lunghe e tentenna un po’.
Insomma: 28 minuti e mezzo di alti e bassi, con delle cose positive e interessanti, ma anche con l’arrivo alla fine dell’Ep un po’ col fiatone. Per ora se siete amanti del grunge accoppiato al punk, il suono sporco degli Yellow Kings può fare al caso vostro, ma io non mi fido ancora completamente e da loro voglio sentire altro.

Track by Track
  1. Fucked up 75
  2. Junkfuck 75
  3. Billy Morgan 65
  4. Jugoslavia 60
  5. Wrong side of the river 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
67

 

Recensione di Snarl pubblicata il 27.01.2021. Articolo letto 882 volte.

 

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