Pontecorvo «Ruggine» [2020]
Recensione
Non male il noise rock dei Pontecorvo nel loro secondo album “Ruggine”, un disco martellante e determinato sia nelle idee che nel sound. Il trio ottimizza al meglio le proprie indoli di matrice prettamente rock anche se non mancano affatto influenze con venature più punk che tanto piacciono in generi come questo. Le sette tracce offerte dalla band si contestualizzano incentrando il tutto sul sound e sulla convinzione che ben presto influenza l’ascoltatore nei suoi passaggi quasi più grunge che mai perdono però di vista lo stile cazzuto a cui la band si richiama. L’espressività del clean, rigorosamente esternato in lingua madre, risulta omogeneo e in grado di adattare la propria rabbia, quasi isterica, anche in situazioni più moderate dando spazio a moderazione e a tratti anche a pacatezza. La rabbia prende subito corpo nei semplici ma efficaci distorti di “ Cade” seguito poi dalla forza e dall’espressività innata che emerge da “Gaviscon Blues”, “Freddo” e “Martedì” dalle quali emergono anche i passaggi ed i richiami ai generi sopra enunciati; moderata l’apertura di “Prendere Sonno” un brano che lascia trapelare anche il lato più oscuro della band ma con quell’immancabile aria sbarazzina che ne rende al meglio l’effetto. Un buon disco, non elaborato nei contenuti ma determinato e con tanta grinta da offrire.
Track by Track
- Cade 75
- Gaviscon Blues 75
- Freddo 75
- Martedi 75
- Qualche Santo 75
- Paglia 75
- Prendere Sonno 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 70
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
74Recensione di Wolverine pubblicata il 06.02.2021. Articolo letto 916 volte.
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