Recensione

Il musicista Cristiano Filippini aveva le idee ben in chiaro quando ha creato il suo progetto e, renderlo finalmente realtà, ci ha lavorato sodo. Ogni aspetto di The force within è fatto con coerenza e capacità: dalla magistrale produzione, alla line up decisamente valida e forte.
Le tracce sono più di dieci e siamo veramente curiosi e motivati nell’iniziarne l’ascolto.

Si parte con l’intro sinfonica Ab angelis defensa che ci porta dritti ad Against the hellfire, una traccia melodica e piacevole in cui l’aspetto epico si intreccia sapientemente con un power e dei suoni elettronici tutto sommato ben integrati.
Always è una ballad ritmata che alterna momenti di dolcezza soffusa a quelli più liberatori.
Facciamo un salto nel passato con la decisa Dying for love, con il suo sapore vagamente anni ottanta in stile Europe, ma non per questo meno gradevole.
Discorso analogo per Far away, la quale racchiude uno stile che ben si accosta a sonorità tra l’epic e il power metal.
Finding yourself si presenta in un contesto calmo e riflessivo, tuttavia non dispiace ed è interpretata con intensità tale da renderla interessante sotto tutti i punti di vista.
Lightning in the night è un bravo particolarmente energico che si avvicina allo speed, diretta come un treno in corsa sfrenata, dal vivo deve rappresentare una vera perla.
Rallentiamo il ritmo con un altro episodio più romantico e malinconico, la disarmante Missing you; con Moonlight phantom torniamo in uno stato più veloce e liberatorio, soprattutto nel ritornello catchy che rimane in testa sin dal primo ascolto.
The angel and the faith pone l’accento su un assetto melodico, ma al contempo power con qualche accenno sinfonico, ottenendo così una song godibile.
Eccoci a The force within, intro che da il titolo all’album e ci avvicina a We fight for eternity, maestosa ed epica al punto giusto, i riffoni non si risparmiano, i cori e la doppia cassa nemmeno, dona una sana soddisfazione ascoltarla.

The force within è un’opera a tutti gli effetti, delicata ma anche potente e lineare.
In ogni sua sfumatura è possibile percepirne chiaramente il potenziale, anche se rimango dell’idea che alcuni momenti suonati live daranno risultati anche migliori.
Forse l’unica “pecca” riguarda la durata un pochino eccessiva, ma per gli amanti del genere in questione potrebbe essere un punto di forza, qui vale un discorso soggettivo.
In breve, se vi piace il metal che si destreggia tra sinfonia-power e una spinta epica, siete davanti al disco giusto, uno di quelli da non farsi scappare.

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• 24 Apr. 2021 BLACKSMITH TALES: un concept metal-prog con ''The Dark Presence''»

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