Blue Hour Ghosts «Due» [2021]
Recensione
I Blue Hour Ghosts sono una band formatasi nel 2016 circa, quindi si tratta di un progetto relativamente giovane che ha da subito attirato l’attenzione di parecchie testate.
Senza fare troppi balzi nel passato, tra le mani ci troviamo un disco con la “giusta” quantità di canzoni e con una cover che può o meno piacere, ma che trovo terribilmente moderna e si fa in qualche modo notare.
Dopo queste brevi riflessioni, passiamo alla musica.
Walking backwards è un brano rock che svela il suo lato melodico nel ritornello, rimanendo comunque fedele a suoni graffianti e accattivanti.
On black clouds suona moderno nello stile, piacevole e orecchiabile senza cadere nel “già sentito”.
Dead in August ha un sapore a tratti oscuro, può facilmente ricordare band come i Katatonia; arriviamo a Damn wrong, song malinconica e introspettiva che potrebbe fungere da ballad, rispettosa e pacata nel suo essere.
Continuiamo con Shine, pezzo liberatorio che potrebbe risultare decisamente più convincente dal vivo dato il suo potenziale.
Con Fearless e Lower the wires ci immergiamo sul piano maggiormente melodico che caratterizza lo stile della band: ritornello catchy, ambientazione tra il gothic e il dark, chitarre non troppo pesanti, insomma sicuri potenziali singoli.
Disheartened ha un sound molto attuale e pone l’attenzione su un intreccio vocale inaspettato e gradevole, belle le chitarre che risultano comunque poco invadenti, interessante la dinamica generale.
Anche la conclusiva Involved bored gode di questa fortuna: intensa e piacevole, permette di terminare l’ascolto con una percezione positiva del disco.
Due, un titolo facile da ricordare, un pò come la copertina che tanto mi ha colpita.
In realtà, oltre a questi aspetti superficiali, posso dirvi tranquillamente che la band stessa riesce ad attirare l’attenzione.
Nonostante si tratti di un rock a tratti più malinconico e dark, i Blue Hour Ghosts riescono a rapire l’ascoltatore sin dai primi minuti di ascolto senza che si presentino ripetizioni o virtuosismi banali.
Sicuramente uno degli aspetti vincenti, a mio avviso, è strettamente connesso alla voce di Ricky il quale possiede un timbro particolare e versatile; non da meno le chitarre, sebbene a volte le avrei sparate un pò più alte, sanno comunque il fatto loro; infine, l’aspetto melodico e l’intera struttura dell’album mi hanno convinta al punto tale che mi sento di consigliarvelo vivamente.
Bravi in tutto, o quasi. Ci si aspetta grandi cose ora.
Track by Track
- Walking backwards 80
- On black clouds 80
- Dead in August 80
- Damn wrong 80
- Shine 80
- Fearless 80
- Lower the wires 80
- Disheartened 80
- Involved bored 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 85
- Qualità Artwork: 85
- Originalità: 80
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
81Recensione di reira pubblicata il 28.02.2021. Articolo letto 1184 volte.
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