0-NUN «The Shamanic Trilogy» [2021]

0-nun «The Shamanic Trilogy» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
04.03.2021

 

Visualizzazioni:
702

 

Band:
0-NUN
[MetalWave] Invia una email a 0-NUN [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di 0-NUN [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di 0-NUN [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina BandCamp di 0-NUN

 

Titolo:
The Shamanic Trilogy

 

Nazione:
Brasile

 

Formazione:
V0 Id :: Everything

 

Genere:
Experimental Occult Black Metal

 

Durata:
1h 7' 9"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
21.01.2021

 

Etichetta:
Brucia Records
[MetalWave] Invia una email a Brucia Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Brucia Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina BandCamp di Brucia Records

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

0-NUN è un progetto dal Brasile che con questo “The shamanic trilogy” ci ristampa i propri primi 3 Ep, per una triade compositiva che rasenta i 70 minuti di un black metal dal sapore industriale a volte, rumorista in altre e gelido e cosmico in altre ancora, per un risultato che tocca lidi compositivi inconsueti, come i primi Diabolicum e certi Limbonic Art.
Le atmosfere non del tutto sintetiche ma grezze, livide e rumorose sono infatti ascoltabili nella prima parte della trilogia, con un tocco spettrale e un uso di synth copioso, che va a coprire buona parte delle chitarre ma non una drum machine abbastanza finta. Nonostante la qualità sonora un po’ povera, comunque, il sound è all’altezza, e si nota in “The airless cold presence”, specialmente verso la fine, dove ci si lancia in dei chiaroscuri di atmosfere particolari, per andare a citare qualcosa nientemeno che dei Deathspell Omega nel terzo brano. La seconda parte della trilogia è più mostruosa che industriale, con un sound sinistro e solo a volte apocalittico, reso ancora più inquietante da suoni estranei al metal, come l’intermezzo di tromba in “The volumetric of oblivion” che aggiunge una componente beffarda e spiazzante, un po’ alla Imperial Triumphant. Questa componente avantgarde va affermandosi nella terza parte della trilogia, che è anche quella dove il sound di 0-NUN va definendosi maggiormente, usando anche idee vincenti, come nello stacco centrale di “Meticulously measuring my emptiness”, o nei botta e risposta da un mood cosmico a uno più astratto nell’ottavo brano.
Insomma: formalmente non perfetto, specialmente per i suoni, ma il potenziale c’è eccome, e spero che si sia notato dai nomi illustri che ho scomodato per descrivere il sound di 0-NUN, che unisce l’avantgarde al freddo sintetico dell’industrial black metal più suonato e meno orientato all’elettronica in sé, per un risultato notevole e da non sottovalutare. Da tenere d’occhio, e poco me ne importa del sound non all’altezza.

Track by Track
  1. Part I - 1. I, The Void, Embrace 75
  2. Part I - 2. The Airless Cold Presence 75
  3. Part I - 3. I Call Myself Agony and Torment 80
  4. Part II - 1. I Will Only Exist In Absence 80
  5. Part II - 2. The Volumetric of Oblivion 75
  6. Part II - 3. The Last Acres of Amazonia 80
  7. Part III - 1. Meticulously Measuring My Emptiness 85
  8. Part III - 2. Towards The Infinite Dismay 85
  9. Part III - 3. The Sound of Antimatter 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
80

 

Recensione di Snarl pubblicata il 04.03.2021. Articolo letto 702 volte.

 

Articoli Correlati

News
  • Spiacenti! Non sono disponibili altre notizie correlate.
Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.