Dammercide «The Seed» [2020]

Dammercide «The Seed» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Ozymandias »

 

Recensione Pubblicata il:
06.03.2021

 

Visualizzazioni:
985

 

Band:
Dammercide
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Titolo:
The Seed

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:

 

Genere:
Technical Death Metal

 

Durata:
52' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
09.02.2020

 

Etichetta:
FusionCore Records
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Punishment 18 Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il nuovo platter dei Dammercide è un prodotto che all’inizio potrebbe sembrare interessante: in bilico tra soluzioni Djent, Progressive e chi più ne ha più ne metta, propone un pastiche di riffing aggressivo, tempi storti, chitarre ribassate e assoli ben studiati, il tutto assieme ad una voce cangiante e aggressiva.
Tutto bene, direte voi, e invece “no”.
Il disco possiede infatti, diversi difetti non poco importanti per il sottoscritto, nonostante l’onesta bontà della proposta; il soloing, di pregevole fattura, rimane comunque molto incerto riguardo alla direzione melodica e alla scelta delle note, molto stereotipata e scolastica, la voce molto Warrell Dane non “prende” e non sembra nemmeno il tipo di vocalità adatta al tipo ti proposta musicale, nonostante sia generalmente intonata, il riffing si assomiglia veramente troppo di pezzo in pezzo, quasi a voler sfoggiare l’utilizzo di chitarre molto ribassate, stile “guarda quanto sono bravo con la 7 corde” più che un riffing consapevole e “abile”, i ritornelli sono stanchi e senza “grip” o mordente, e poco di quello che si ascolta rimane veramente in testa, un dettaglio non poco importante anche in questo tipo di genere, la produzione, andando avanti, a tratti interessante, avrebbe giovato un sound meno robotico (stile Fear Factory) per un qualcosa a metà tra il naturale e l’ultra triggerato (sempre stile Fear Factory), ma qui si va su una mera opinione personale e non “oggettiva”.
Belli gli intermezzi clean così come l’atmosfera generale, tuttavia nonostante il disco si salvi “in calcio d’angolo”, ci sono fin troppe sbavature fin troppo importanti nel songwriting e negli arrangiamenti così come nella produzione per promuovere questa proposta in pieno al 100%.
La band comunque suona molto bene e a tratti sfoggia una tecnica davvero importante, cosa non da poco, e sono sicuro che in altri tentativi discografici saranno in grado di sfruttare al pieno le loro potenzialità.

Track by Track
  1. Octagon 60
  2. Hunter 65
  3. The Artifact 65
  4. The Seal 65
  5. Spider 65
  6. The Knot 65
  7. Fractal 65
  8. The Tree 65
  9. The Godfader 65
  10. The Comet 65
  11. The Dance 65
  12. The Roots 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 90
  • Originalità: 55
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
68

 

Recensione di Ozymandias pubblicata il 06.03.2021. Articolo letto 985 volte.

 

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