Avaland «Theater of Sorcery» [2021]
Avaland
Titolo:
Theater of Sorcery
Nazione:
Francia
Formazione:
Adrien G. Gzagg : Composer, Writer, Lead Singer, Keyboards and Orchestrations
Christophe Feutrier : Guitars Lucas Martinez : Guitars Camille Souffron : Bass, Double-Bass Léo Mouchonay : Drums
Genere:
Power / Prog / Symphonic Metal
Durata:
1h 3' 0"
Formato:
CD
Recensione
Gli Avaland arrivano sulla scena con determinazione e idee che si esprimono attraverso un metal epico e sinfonico, oltre alla presenza significativa di vari ospiti di tutto rispetto.
La storia narrata in Theater of sorcery non brilla di ingegno: un giovane stregone che potrebbe riportare la speranza nel regno di Avaland, ma deve anche imparare a controllare i suoi poteri per raggiungere l’obiettivo.
Ok, la trama non convince pienamente, tuttavia potrebbe essere la musica stessa a dare lustro alla band.
Eccoci pronti al primo ascolto, dunque.
Theater of sorcery ci riserva una partenza degna di nota nella quale possiamo scorgere varie sfumature di metal: sinfonico, power e un pò di epic, il tutto con un sapore old school.
Gypsum Flower è un pezzo articolato data la presenza di diversi tempi ed interpretazioni, sicuramente più spinto del precedente e veloce.
Let the wind blow ha dalla sua una melodia assai convincente che viene rafforzata dalla presenza femminile e da un ritornello catchy, sebbene abbia una vaga somiglianza a un brano di Bon Jovi.
Storyteller e Holy Kingdom of fools sono adrenalitiche e dirette, un must have da presentare live, momento nel quale entrambe le canzoni potranno sprigionare il meglio.
Escape to paradise rappresenta un altro brano melodico e coinvolgente; Never let me walk alone possiede una piacevole energia, sebbene non sia una song particolarmente “vivace” e sia un pò troppo lunga.
Déjà vu ha un suono più grezzo ed essenziale che mi fa pensare al passato; I’ll be ready for your love, come è facile dedurre, è la ballad del disco: lenta e romantica, una vera strappalacrime insomma.
Con War of minds torniamo su un metal chiaro e pulito che si rafforza grazie all’equilibrio tra voci e il loro conseguente gioco.
Giungiamo alla fine con Rise from the ashes, traccia nella quale possiamo sentire la collaborazione di vari artisti che creano una corale da palco niente male, elaborata e carica di positività.
Eccoci a tirare le somme di questo nuovo lavoro con la premessa che, almeno personalmente, credo che non sia il numero di collaborazioni (più o meno importanti) a rendere un disco di valore.
In questo senso, Theater of Sorcery è un’opera interessante, scritta da gente giovane e con tanta voglia di fare.
Chiaro l’intento e le bands alle quali gli Avaland si ispirano per la loro musica, non a caso non è l’originalità il loro punto di forza.
Nonostante ciò, ci sono elementi da tener conto di tutto rispetto: ogni pezzo è coerente con il genere e crea una sinergia apprezzabile, il piano melodico è più che valido e il cantante ha una personalità che da risalto alle sue creazioni in ambito musicale.
Direi che come inizio, gli Avaland sono bravi e convincono l’ascoltatore: ancora giovani e in divenire, sono certa che, con il tempo, sapranno risultare meno Kamelot e più loro stessi perché la base è assai buona.
Track by Track
- Theater of sorcery 70
- Gypsum flower 70
- Let the wind blow 70
- Storyteller 70
- Escape to paradise 75
- Holy kingdom of fools 70
- Never let me walk alone 70
- Deja vu 70
- I'll be ready for your love 70
- War of minds 70
- Rise from ashes 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 60
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
70Recensione di reira pubblicata il 09.03.2021. Articolo letto 1164 volte.
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