La Stanza Delle Maschere «La Stanza Delle Maschere» [2020]
La Stanza Delle Maschere
Titolo:
La Stanza Delle Maschere
Nazione:
Italia
Formazione:
- Domenico Lotito :: Chitarre elettriche, acustiche, basso elettrico e Synth;
- Angelo Sposito :: Narrazione, cori;
- Tiziana Radis :: Voce, Cori;
- Roby Tav :: Tastiere, effetti;
- Davide Caragnano :: Batteria;
Genere:
Horror Doom Metal
Durata:
36' 53"
Formato:
CD
Recensione
Di matrice Horror Gotica si presenza questo omonimo album di debutto de La Stanza della Maschere, lavoro che stilisticamente si ispira ai film horror anni ’80, genere questo che stilisticamente rispetto ad altre realtà internazionali, ha avuto sulla cultura cinematografica italiana un certo ritardo, inevitabilmente dovuto alla mentalità e soprattutto allo scetticismo iniziale. Il disco proposto dalla band, in sostanza, quasi una sorta di colonna sonora di film, fregiata da cori, narrazioni e parti cantate in lingua madre decreta, seppur ispirandosi prevalentemente a Goblin, Dolore, e Jacula, un genere che comprende andature doom nitide, oscure e angoscianti. Le narrazioni prendono corpo all’interno di un quadro compositivo, funereo, grigio e triste le cui parole, nota dopo nota, riescono a generare pensieri e ideali nefasti e immancabile tanta inquietudine che vanno a svilupparsi all’interno della Stanza delle Maschere. Il contenuto delle tracce ordunque propende ad omaggiare tutta la filmografia horror nazionale sin dalle sue origini e lasciano indubbiamente il segno con alcune tracce tra cui “L’Achimista Scultore”, in cui una base musicale disposta tra synth e un lontano lead solo di chitarra, fa da sfondo ad una narrazione che racconta la storia dell’alchimista; ma ancora l’angosciante “ Vecchio Teatro” su una base doom metal quasi inarrestabile che racconta sempre in narrazione, delle tristi vicende degli spettatori di un teatro divenuti ostaggi di un folle progetto terroristico, l’angoscia prende il sopravvento e diviene follia. Ma ancora che dire del caldo clean femminile che si propaga tra le note di “Veneficio Lunare”, altro brano su base doom horror nitido placato tetro, da assaporare nel corso dell’ascolto delle note; diversa un po’ dalla playlist è “Calibro 9 Medley” una sorta di omaggio ai polizieschi nazionali in cui a fare la differenza è l’esecuzione dell’ottimo pianoforte. A chiudere l’opera “La Stanza delle Maschere”, altra meravigliosa traccia di questo album, ricca di pathos ed inquietudine. Un disco veramente particolare e da avere se si ama l’horror nazionale degli anni che furono e che ha fatto la storia fatto minutamente rivivere tra le note di questa band di cui sentiremo ancora per molto tempo parlare.
Track by Track
- Introduzione Ritorno dal Passato S.V.
- L'Alchimista Scultore 85
- La Casa dalle Finestre che Ridono 80
- Il Vecchio Teatro 85
- Sette Note in Nero 80
- Presenza 80
- Veneficio Lunare 85
- Calibro 9 Medley 80
- Zeder 80
- La Stanza delle Maschere 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 85
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
82Recensione di Wolverine pubblicata il 18.03.2021. Articolo letto 1255 volte.
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