Red Cain «Kindred: Act II» [2021]
Recensione
Questo secondo disco dei Canadesi Red Cain è uno di quei dischi che cominci ad ascoltare con sospetto, perché pur suonando bene e cantato anche meglio, ti va a suonare uno dei tanti wannabes del symphonic metal, di quelli che tendono ad essere orecchiabili fin troppo, e che alla fine sembrano quasi una di quelle releases che suonano sospettosamente easy listening, con tanto di qualità sonora fin troppo addolcita e catchy, che mette sotto i riflettori lo strumento quando assume il ruolo di solista.
E però col passare dei minuti ti accorgi che fortunatamente non è così: “Kindred – Act II” è un album che certamente prova a suonare catchy, melodico e moderno, ma ha personalità, e accoppia ad un certo sound gothic/symphonic metal una serie di influenze che vanno dal power al progressive fino anche al death metal tipo Amon Amarth. Detta così non pare chissà quale innovazione, ma il fatto è che i Red Cain si rivelano incredibili nel cambiare la tonalità dei brani in maniera pressoché completa, con un songwriting che ti stupisce per la sua agilità, e che anche se poggia parecchio sulla voce nei primi due brani, va a suonare molto curioso in “Precipice of man”, tra falsetti e tirate metal ben riuscite, passando in maniera perfettamente naturale nei blast beats di “Baltic fleet”, che tra l’altro suona così atmosferica che di colpo sembriamo davvero proiettati in qualche landa desolata nordica, il tutto con forti tentazioni progressive nel quinto brano, e perfino con passaggi da synth quasi EDM nel secondo e sesto brano, per un risultato che lascia basiti, e che anche se non è molto convincente come presupposti, diventa convincente eccome durante l’ascolto, semmai con una certa tendenza a suonare costantemente sopra le righe che potrebbe scontentare qualcuno.
“Kindred – Act II” è il disco che non ti aspetti, la ventata di innovazione che ascolti, ti spiazza e ti convince, un equilibrio abbastanza inconsueto di power, symphonic, progressive, death e perfino sonorità più leggere che funziona e che è davvero da tenere sott’occhio.
Track by Track
- Kindred 75
- Demons 75
- Precipice of man 75
- Baltic fleet 80
- Varjag and the shrike 75
- Sons of Veles 75
- Sunshine (Blood sun empire) 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 65
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 80
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
76Recensione di Snarl pubblicata il 24.03.2021. Articolo letto 929 volte.
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