Abyssian «Godly» [2021]
Recensione
“Sui generis”, quasi opprimente potrei definire l’approccio che ho avuto con questi Abyssian, band con alle spalle un Ep, un’uscita di brani inediti e questo secondo disco “Godly”, sviluppato su un genere che pare configurarsi come doom stoner ma che in realtà ha all’interno del proprio cilindro anche un qualcosa di attraente e sinceramente poco identificabile come genere. La band sviluppa i contenuti di questo lavoro su un contesto prettamente oscuro, quasi a voler inserire alternative, dark o anche post rock miscelato allo stoner doom di cui si accennava. In ogni caso l’attrazione del disco si incentra sulla particolarità delle andature e dell’insieme dei motivi dai tratti malinconici e in parte pessimisti che vanno ad elaborare i contenuti degli otto brani grazie anche alla performance del cantato disposto in un clean caldo e profondo. “Seven”, brano d’apertura del disco, segna sin da subito la particolarità del genere, disposto in andatura moderata con tematiche oscure e melodiche; lo stoner “contagiato” prende invece corpo con la successiva “Fall Apart” in cui, come si diceva, la band adotta un insieme di elementi che paiono anche disposti con qualche effetto di matrice elettronica; molta melodia in un contesto dark segna invece il contenuto di “Soul Colonnades” dove la voce pregna di effetto fa tutto il resto; molto dinamica invece è “Nigra Lux” in cui emerge probabilmente la vena più cattiva della band per dare impulso ad un doom accelerato quasi a ricordarci i vecchi Cathedral; “Milsterak” rappresenta invece un attimo acustico che funge da intermezzo; il doom un po’ sabbathiano è forse quello che va a caratterizzare al meglio il contenuto di “As The Sun” mentre gli undici minuti abbondanti di “Godly” rendono in sostanza forse al meglio la particolarità dello stile della band miscelato tra elettronica, post rock, doom e stoner; a chiudere le danze è infine “2bd Sunrise”, altro brano caratterizzato da malinconia o oscurità. Un lavoro diverso e particolare, fuori dal comune, i cui contenuti vanno assimilati con un certo lasso di tempo per coglierne appieno l’essenza; qualche miglioria infine sulla produzione che potrà rendere ancor migliore il prossimo disco, orientando magari i contenuti su un qualcosa che centri al meglio le proprie idee e non renda troppa dispersione sull’identificazione del genere.
Track by Track
- Seven 65
- Fall Apart 60
- Soul Colonnades 65
- Nigra Lux 65
- Milsterak 60
- As The Sun 65
- Godly 60
- 2nd Sunrise 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 65
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 70
- Tecnica: 60
Giudizio Finale
65Recensione di Wolverine pubblicata il 06.04.2021. Articolo letto 1179 volte.
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