Recensione

Gemser, one man band offre il proprio Ep di debutto intitolato “The Cobal Island” frutto di un contesto che vede metal ed alternative rock emergere in un componimento parecchio semplice nei contenuti ed in cui ad avere la meglio sono una buona produzione da un lato mentre i suoni, abbastanza retrò, danno impulso a rendere l’ascoltatore partecipe di ritmiche non troppo impegnative e suoni profondi capaci di offrire un quadro compositivo caratteristico di un progetto esordiente. I sei brani prevalentemente strumentali, da quanto ci è dato ascoltare nella rassegna parziale offerta nella piattaforma soundcloud, nel complesso non paiono essere troppo coinvolgenti proprio per la fattezza che li caratterizza. In ogni caso mi sento di riconoscere a questo Ep la coerenza di offrire una ritmica decisamente orecchiabile appoggiata spesso da arpeggi acustici quasi ipnotici e frutto di un qualcosa che decreta l’esistenza di una base di fondo apprezzabile ma non ancora pienamente emergente. Ciò che un po’ mi lascia a desiderare è un po’ la linea compositiva che alla fine, tirando le somme e stante anche la parzialità di quanto offerto alla nostra webzine per la disamina dei contenuti del lavoro, pare essere abbastanza statica nei contenuti. Credo comunque che in fondo in fondo qualcosa dentro l’autore ci sia ma probabilmente deve ancora trovare la giusta emotività ed impulsività per emergere nella maniera più appagante e coinvolgente possibile.

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