Pantheon Band «Five Lines» [2020]

Pantheon Band «Five Lines» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Wolverine »

Recensione Pubblicata il:
12.06.2021

Band:
Pantheon Band

Titolo:
Five Lines

Nazione:
Italia

Formazione:
- Maurizio Cerantola :: Lead, Backing Vocals;
- Marco Quagliozzi :: Hammond, Piano, Synth, Backing Vocals;
- Tommaso Conti :: Bass, Backing Vocals;
- Mario Quagliozzi :: Drum;
- Massimo Canfora :: Guitar

Genere:
Hard Rock

Durata:
34' 17"

Formato:
CD

Data di Uscita:
27.11.2020

Etichetta:
Volcano Records

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
Volcano Promotion

Recensione

Unificati dalla passione di fare musica ed in particolare musica hard rock dalle tendenze blues, il progetto Pantheon Band raduna una serie di musicisti con esperienza decennale alle spalle mossi dall’iniziativa di voler creare un qualcosa di speciale. Ed è proprio questo debutto intitolato “Five Lines” a fare gli onori all’iniziativa dove nove brani racchiudono tutta la grinta della band richiamando anche qualche contesto riconducibile agli anni ’70 in cui si rispecchiano ispirazioni a Deep Purple, Led Zeppelin e via discorrendo. Le melodie rispecchiano non poco lo spirito della band attraverso una certa dolcezza e raffinatezza affiancanti da inevitabili riff rock e ritmiche sempre coinvolgenti. Il sound pulito e nitido si ravvisa sin da subito con l’opener “Why”, preceduta da un’intro ma indubbiamente fa molta presa “Kiss Me And Good Bye”, un brano carico anche di rock’n’blues che riesce a fare centro con il suo calore fatto di note, polvere e whiskey. “On The Way” è altra tra le tracce migliori del platter dove un ottimo lavoro anche di synth fa la differenza tra le coinvolgenti ritmiche nuovamente tra rock e hard. Immancabile la ballad di turno con “Black & Blue”, mentre nuovi contesti anni ’70 emergono con il rock e il synth proposto in “Talk Too Much”; altra ballad per “Five Lines” mentre il vero confronto della band con una miriade di band che amano il genere viene preso in considerazione in maniera assai marcata con il passo felpato del brano “Promised Land”, un vero capolavoro per il suo mood prettamente bluesy che si spegne lasciando poi il posto alla conclusiva “Such A Lady”, un classico rock pieno le cui note calde definiscono la compiutezza di questo lavoro che lascia il segno riconoscendo la band come vera paladina per il genere.