Under Attack «Virus Alert» [2021]
Recensione
Nuova mia scoperta (nel senso che non li conoscevo proprio) con gli UNDER ATTACK, band dal suono heavy metal anni 80; e questo per me è già una cosa positiva.
Vedendo il titolo pensavo a tematiche legate alla pandemia invece, ambientato in un futuro distopico, sono legate ad una possibile derivativa societaria dominata dal potere finanziario e le sue manipolazioni di massa facendo risaltare il lato oscuro dell’animo umano. Un futuro che richiama Geroge Orwell dove le guerre avvengono prevalentemente sul piano sociale per arrivare ad una dittatura mondiale e la catastrofe finale nei panni di una guerra nucleare e batteriologica. Un immaginario cupo, nero malvagio dove, forse, si vede o si spera in un aiuto divino per fermare tutto prima che sia troppo tardi.
L’album è composto di 9 pezzi con copertina di un artista già famoso per molte altre copertine in campo metal, Gianni Nakos.
L’album si apre con Soldier, che illustra un po il tema generale dei concept dell’album. Un pezzo che sembra navigare fra classico heavy metal e hard rock di classe. Dove a tener testa ai duetti di chitarra ci sono delle tastiere davvero spettacolari.
La velocità invece sale con “Ready for escape”, secondo pezzo dell’album. Un brano con un riff che ti si infila in mente e non riesci più togliertelo dalla mente. Un pezzo che si allaccia al miglior progressive USA.
In secret plan il dominio è già attuale; e i riff duri vogliono ricordarci tutto questo. E lo fanno continuando sulla falsariga del pezzo precedente; classico metal che guarda ai maestri del progressive metal americano con dei cori che è impossibile dimenticare.
The ruler invece da un po di respiro con intrecci fra le due chitarre e le testiere; un brano in puro metal anni 80!!
Si torna a respirare aria pesante con Beyond the sea. Ma a rendere il tutto davvero speciale sono i cori; lo so, l’ho già scritto ma ascoltateli bene e ditemi se non ho ragione.
E si continua a picchiare duro con Under attack, altra bordata metallica, dura e oscura che si riallaccia al sound del pezzo precedente.
In The sign and the cross le tematiche rimandano al sacro, alle profezie dell’apocalisse. A renderla ancora più particolare, è che la canzone è una ballad. Forse uno dei pezzi migliori, se proprio devo scegliere.
The last war, lo scontro fra i due mondi, fra chi vuole essere libero e chi vuole dominare. Una guerra raccontata da chitarre in primo piano ed una sezione ritmica potente e precisa; a me son venuti in mente i migliori Saxon.
The end of the road è la fine della storia; una canzone che dice e non dice; chi ha vinto alla fine? Un pezzo malinconico per chiudere in bellezza.
Complimenti davvero; per me una bellissima scoperta.
Track by Track
- Soldier 70
- Ready for escape 70
- Secret plan 75
- The rules 70
- Beyond the sea 70
- Under attack 75
- The sign and the cross 75
- The last war 70
- The end of the road 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 70
- Tecnica: 90
Giudizio Finale
75Recensione di Bata pubblicata il 15.07.2021. Articolo letto 1162 volte.
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