Simone Dionisi «A Huge Burden» [2021]

Simone Dionisi «A Huge Burden» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
26.07.2021

 

Visualizzazioni:
665

 

Band:
Simone Dionisi
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Titolo:
A Huge Burden

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Simone Dionisi :: Guitar;
- Gabriele Pedranghelu :: Organ;
- Cristina Rose :: Voice;
- Andrea C. Pinna :: Violin;
- Rita Torrens :: Viola;
- Norlene Olmedo :: Cello;
- Fabrizio Leoni :: Double Bass;

 

Genere:
Metal

 

Durata:
28' 20"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
21.01.2021

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il compositore sassarese Simone Dionisi rilascia questo disco strumentale ad otto tracce “A Huge Burden” all’interno del quale il medesimo si avvale della collaborazione di numerosi musicisti di musica classica stanti le cui performance tendono a prevalere un po’ su tutto il disco nel corso dell’ascolto. Dopo due brani introduttivi di matrice neoclassica tra organo e vari strumenti, l’autore accende i distorsorti con il terzo brano offrendo un contesto che abbraccia il metal con qualche accenno power, quasi a ricordarci un po’ lontanamente Malmsteen dando comunque finalmente prevalenza al proprio strumento preferito. La chitarra è interessante, offre ritmiche potenti e lead solo con apprezzabili ma il contesto classico assume sempre un ruolo cardine. I brani si susseguono in maniera abbastanza dinamica, fatta eccezione per qualche passaggio tipicamente legato al mondo corale tipico dei canti natalizi tanto per intenderci; l’autore esprime al meglio il proprio estro con il potentissimo “Denying Them Salvation”, uno dei migliori del lavoro, potente e massiccio attraverso il quale sembra volersi liberare del classicismo che sino ad ora lo ha circondato; molto sperimentale l’apertura di “In The Name Of Gold”, altro interessante brano all’interno del quale Dionisi richiama contesti tribali, elettronici e mediorientali per dar luogo ad un qualcosa di attraente e di inedito; “Letting The Drown” incentra invece nuovamente i propri contenuti su corali femminili viole e violini che ci conducono poi alla conclusiva e nuovamente sperimentale “At The Mercy Of A Huge Burden” in cui i contesti del metal vengono nuovamente miscelati in maniera soft con il classicismo. Il disco, pur dimostrando l’indiscusso estro dell’autore, rischia in ogni caso di confondere a cagione del proprio sin troppo eccessivo attaccamento alla musica classica che probabilmente tende a prevalere sin troppo rispetto a tutto il resto.

Track by Track
  1. The Light Rises S.V.
  2. Revealing our Fate 50
  3. Fathers Betray 65
  4. Their Dying Sons 65
  5. Denying Them Salvation 80
  6. In the Name of Gold 70
  7. Letting them Drown 70
  8. Letting them Drown 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
66

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 26.07.2021. Articolo letto 665 volte.

 

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