Angel Martyr «Nothing Louder Than Silence» [2021]

Angel Martyr «Nothing Louder Than Silence» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Bata »

 

Recensione Pubblicata il:
04.08.2021

 

Visualizzazioni:
994

 

Band:
Angel Martyr
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Titolo:
Nothing Louder Than Silence

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Hammerhead Vocals, Guitars, Keyboards
Dario "Destroyer Rostix" Bass
Niccolò Vanni Drums

 

Genere:
Heavy / Speed Metal

 

Durata:
1h 1' 32"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
19.02.2021

 

Etichetta:
Iron Shield Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Pure Steel Promotion
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Recensione

Dopo quattro anni tornano dalla Toscana gli ANGEL MARTYR con una bella botta di epic metal…potente veloce e diretto!
Oltre un’ora di metal classico, dove i livornesi danno sfogo alle loro influenze (si odono sentori classici come Iron Maiden e i crucchi Running Wild, che ho sempre amato, sia gruppi più di culto come Manilla Road che Cirith Ungol che i migliori Omen che i potenti Exciter) ma suonate in modo personale!
Rispetto al primo album c’è la novità Niccolò Vanni alla batteria che affianca Tiziano Sbaragli alla chitarra e voce e Dario Rosteni al basso.
Il lavoro si apre con l’intro “Black rose on a frozen grave”, pezzo fatto di chitarre acustiche; come si sul dire la classica quiete prima della tempesta di “Legion of the black angels”, un manifesto della band: classico pezzo heavy metal da scuotimento di testa!!! Pezzo in cui la voce di Tiziano da prova delle sue capacità. Dico un’eresia se sembra un mix fra WIPLASH (i primi) e i MANOWAR più epici e potenti?
Si alzano ancora di più i toni epici con “Forgotten metal”, band dedicato allo scomparso Mark Shelton, leader dei Manilla Road, dove il mix di potenza e melodia è davvero toccante.
E forse in “Black Twin rising” che i nostri si avvicinano ai migliori Running Wild. Che i pirati abbiano scelto Livorno come base per le loro scorribande????
SI torna a respirare classico heavy alla Maiden invece in “Climbing the walls of the abyss”; pezzo che fa tirare un attimo il fiato (se possibile) prima di sbatterci in faccia il pezzo forse più veloce del lotto: “Marked by the woodblade”.
Si torna a picchiare duro con “Nothing louder than silence” prima della conclusiva “My name is legion”, pezzo finale lungo 12 minuti circa che mi ha portato alla mente gli Iron Maiden di “The rime of the ancient mariner”.
Che dire, un album di classico, epico heavy metallo che prende spunto dai primi anni 80! E io amo questo disco: ben suonato, prodotto e soprattutto non una raccolta di pezzi scopiazzati ma un lavoro dove la band prendendo spunto dagli inizi del metal lo rivisita in modo egregio. Promosso a pieni voti.

Track by Track
  1. Black Rose on a Frozen Grave 75
  2. The Legion of the Black Angels 90
  3. Forgotten Metal 95
  4. Black Twin Rising 85
  5. Climbing the Walls of the Abyss 90
  6. Marked by the Woodblade 75
  7. Reckless Master 75
  8. Nothing Louder than Silence 90
  9. The Arrival in Geresenes' Land 80
  10. My Name Is Legion 95
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 95
Giudizio Finale
84

 

Recensione di Bata pubblicata il 04.08.2021. Articolo letto 994 volte.

 

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