Release The Blackness «Tragedy» [2020]

Release The Blackness «Tragedy» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
26.08.2021

 

Visualizzazioni:
1055

 

Band:
Release The Blackness
[MetalWave] Invia una email a Release The Blackness [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Release The Blackness [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina BandCamp di Release The Blackness

 

Titolo:
Tragedy

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Adelchi Romano :: Bass
Cristian Lomazzo :: Guitars
Rocco Minichiello :: Guitars, Vocals
Fabio Parisi :: Drums

 

Genere:
Progressive Death Metal

 

Durata:
46' 33"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
06.12.2020

 

Etichetta:
Cult Of Parthenope
[MetalWave] Invia una email a Cult Of Parthenope [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Cult Of Parthenope [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Cult Of Parthenope [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Cult Of Parthenope

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

“Tragedy” è il disco di debutto per gli Avellinesi Release the Blackness, una band che si definisce progressive death metal, e che in questi 46 minuti e mezzo ci propone 8 brani più intro e intermezzo.
In realtà, questo etichetta musicale si riscontra perlopiù con l’entrata del primo brano, dove si sente certamente death metal più tecnico che progressive (aggettivo che non userei per questo disco), e dove agli attacchi frontali si preferiscono riffs tecnici o serrati su partiture ritmiche sghembe, per un risultato molto più groove, che ha l’unico difetto di avere la batteria e la voce troppo sbattuti in primo piano, mentre basso e chitarre seppur ascoltabili sono un po’ confusi nel sottofondo. Da qui in poi, pian piano, il deathcore diventa sempre più evidente, come nella seconda parte di “Where voids gather”, che suona imponente ma anche corale, o come nel quarto brano, che possiede un buon tiro e passaggi a volte molto complessi. E se una “Enlightened by emptiness” esalta il deathcore, sono “Blank Sun” e “Samsara” a dirla maggiormente sul potenziale della band, con “Blank sun” a proporci le influenze meglio ripartite e equilibrate, con un inizio più melodico ma comunque non soft e nefasto, e con un prosieguo più inquieto e mosso, mentre la lunga “Samsara” vede i RTB dedicarsi a un brano di 9 minuti e passa senza cali di tono. Questo è l’unico brano dove secondo me si può effettivamente dire che c’è qualcosa di progressive.
In conclusione, “Tragedy” è un esordio positivo per i Release the Blackness, un buon esempio di come suonare deathcore non significa solo rifugiarsi in ripartenze improbabili e brevissime o deathcore ritoccati al pro tools, come invece si sente sempre di più. Ben fatto.

Track by Track
  1. Trenodia - Intro S.V.
  2. Ancestral inheritance 75
  3. Where voids gather 70
  4. As cold snow and flesh 70
  5. Blank sun 75
  6. Enlightened by emptiness 70
  7. E mi sovvien l'eterno - Intermezzo S.V.
  8. Samsara 75
  9. The flower on the precipice 70
  10. The bloom of solitude 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
71

 

Recensione di Snarl pubblicata il 26.08.2021. Articolo letto 1055 volte.

 

Articoli Correlati

Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.