Laced In Lust «First Bite» [2021]
Recensione
Disco di debutto rock/sleaze/glam per i Laced in Lust da Adelaide, che ci propongono ben 14 brani per una durata che oltrepassa un’ora. Durata inusuale per un disco di questo genere, che fa temere che la tracklist sia un po’ troppo pretenziosa e diluita nei minuti. Fortunatamente, però, “First bite” è un disco non male di rock n roll, che ha dalla sua parte il fatto di suonare certamente influenzato dagli anni 80, ma riesce a non esserne un clone fine a sé stesso, aggiungendo non tanto personalità, quanto piuttosto un pizzico di aggiornamenti che evitano che i LIL vadano a suonare come dei Motley Crue wannabe.
Questo mood è infatti evidente nel primo trio di brani, certamente ascoltabilissimo anche se si rifà più che altro ad una formula compositiva classica, e che riesce però a convincerci per via di un positivo utilizzo degli arrangiamenti, che marchiano a fuoco la riuscita di “Hot tonight” e l’andamento sicuro di “Hard in this town”, mentre dalla parte centrale in poi sono più i riff di chitarra che si fanno notare, col roccioso main riff di “Party’s over” e “On parole”, senza contare “I remember when I was young”, vagamente in stile Rose Tattoo e da bikers, per concludere con la bella “Rock you”. Tutto bene dunque per un album come questo che ha il plusvalore di suonare fresco e appassionante anche se non certo chissà quanto innovativo? Sì e no, perché in realtà la tracklist è effettivamente un po’ diluita e presenta alcuni brani francamente filler come “Firing lines”, “Fire” e “I’m alone”, mentre altri come “your name” utilizzano soluzioni stilistiche strane, come la chitarra acustica su un brano che ha gli altri strumenti up tempo e con una timbrica vocale diversa; questa è una scelta che non ho capito, e la conclusiva “Sunrise” è una ballad francamente evitabile e non molto necessaria. Forse è anche per questo che l’album alla lunga suona non molto personale.
Ad ogni modo, fatti salvi alcuni episodi un po’ strani e una tracklist un po’ diluita, “First bite” dei Laced in Lust è comunque un buon disco rock n roll, che, come detto, ha il buon pregio di suonare influenzato dal rock anni 80 senza esserne una stupida copia carbone, e alcuni fronzoli non influiscono più di tanto sulla riuscita finale. Se il rock anni 80 è la vostra musica (facile), date una possibilità d’acquisto a quest’album.
Track by Track
- Save me 75
- Hot tonight 75
- Hard in this town 75
- Your name 55
- Firing lines 60
- Party's over 75
- On parole 75
- I remember when I was young 75
- Fire 65
- Rock you 75
- Lip service 70
- Black heart murder 75
- I'm alone 65
- Sunrise 60
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 70
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
70Recensione di Snarl pubblicata il 11.09.2021. Articolo letto 924 volte.
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