Slaves To Fashion «The History of Heavy Metal» [2021]
Slaves To Fashion
Titolo:
The History of Heavy Metal
Nazione:
Norvegia
Formazione:
Johannes Støle :: Vocals, Hammond B3
Torfinn Sirnes :: Guitars, Bass, Mellotron
Stein Arild Grønås :: Guitars
John Lind :: Bass
Geir Throstensen :: Drums, Percussion
Genere:
Heavy Metal
Durata:
59' 33"
Formato:
CD
13.02.2021
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Leggi il nome dell’album e quello della band, e pensi che probabilmente questo è un disco parodistico dell’heavy metal, fatto da qualche buontempone da Haugesund, Norvegia. E invece “The history of heavy metal” è esattamente ciò che il titolo dice: una rassegna fatta da un gruppo sommariamente prog rock di tutti i generi metal, messi in ordine cronologico. Con una impressionante fedeltà agli stilemi dei gruppi tributati, facilmente comprensibili dai titoli dei brani e chiaramente deducibili all’ascolto, il tutto per quasi un’ora di musica.
In questo disco questo è ciò che troverete: un primo brano che è un chiaro tributo ai Black Sabbath, il secondo è un tributo al metal classico delle bands descritte nel titolo, per passare poi al glam, poi a una rassegna dei numi tutelari dello speed/ thrash (da Venom a Metallica a Sepultura a Testament fino ai Megadeth). Confusi? Aspettate di sapere che il quinto brano fa il verso ai Motorhead, poi diventa doom e conclude black metal veloce, che quello successivo è un brano rock anni 90, “The evergrowing tree” cita Pantera, Gothic (!!!) e Rammstein dopo un passaggio ritmico intricato, e si conclude con un brano Power, uno nu metal e il conclusivo che mescola altri generi ancora, dal gothic/Symphonic allo slam.
E il bello è che tutto questo in un certo qual modo funziona. È chiaro che gli Slaves to Fashion tributano i loro numi tutelari, e lo fanno facendo brani palesemente nel loro stile, ma è altrettanto vero che un certo filo rosso c’è ed è tangibile, con una variazione stilistica impressionante e una competenza musicale invidiabile. Il tutto per un risultato funzionante, ma anche un po’ strambo, che di certo è curioso e intrigante proprio per la semplicità con cui gli Slaves to Fashion intersecano questi stili, ma che dall’altro potrebbero infastidire chi cerca più che un semplice tributo e una lezione sulla storia dell’heavy metal, visto che ci sono i dischi originali per questo.
Difficile definire con un voto quest’album, ma io gli do un voto che premia l’idea, il coraggio e la caparbietà di far prevalere l’attitudine della band sulla differenza stilistica. E poco m’importa che l’album pare scollato, a volte fin troppo eccentrico e/o nient’altro che un tributo: dinanzi a tanti narrow minded, una musica così è oro. Per ascoltatori eccentrici e amanti della musica in generale, ma poco importanti per altri. Da ascoltare.
Track by Track
- MCMLXX 70
- The Priest of maidenhead 70
- Sex, drugs n rock 'n roll 70
- Thrash of the titans 75
- Expressions of extremity 75
- Garden of chains 70
- The evergrowing tree 75
- The power of metal 70
- The nu wine 65
- Too close (to see clearly) 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 80
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
72Recensione di Snarl pubblicata il 16.10.2021. Articolo letto 819 volte.
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