Linistit «Evil Arises» [2021]
Recensione
I Linistit sono una nuova band da Ragusa, composta perlopiù da ragazzi senza grossa esperienza in musica black metal, e che comunque provano a fare direttamente un full length black metal, che consiste in questo “Evil Arises”, che condensa 6 brani più intro in 38 minuti e mezzo di musica, il tutto per un risultato non da disprezzare, ma vistosamente acerbo.
L’ascolto dell’album infatti non rivela una band scassata: la qualità sonora e la produzione sono buoni, gli arrangiamenti sono basici ma riusciti, e la cantante Triria fortunatamente sa cos’è la metrica vocale. Ciò che purtroppo penalizza la maggioranza di “Evil arises” è infatti il riffing dei chitarristi, molto influenzati dal thrash e dal death, come palm mute e melodie basilari fanno notare, e che in generale suonano o generici nelle parti veloci e chiaramente non black metal, oppure suonano non male nelle parti melodiche, ma fuori tiro, con una melodia fin troppo dolce in “Linistit”, un’altra su “Anneliese” che in realtà è buona, ma che si può mettere su tanti generi musicali che non siano black, e con un’altra su “Promised to hell” non male ma non memorabile. Non aiuta purtroppo l’errore abbastanza dozzinale di non mescolare affatto a volte le due componenti poc’anzi dette, per un risultato che prima suona in un modo e poi in uno diverso non collegato, come nella già nominata “Linistit” o la negativa “My black soul”, carina a parti, ma non nel complesso.
In altre parole, “Evil arises” è un inizio onesto e senza errori vistosi, eccetto quello appena descritto (e forse anche una copertina che rimanda troppo al primo disco dei Cradle of filth ma in versione più brutta copia e anche troppo erotica e poco blasfema), ma che ha il difetto di suonare molto ordinario e già sentito. Certo, non ci aspettavamo la next big sensation, ma resta il fatto che il sound generico e acerbo si sente, e rende il disco discreto, ma nulla più. Trattandosi di un debutto discografico, promuoviamo la band con una sufficienza d’incoraggiamento, ma per ambire a livelli più alti serve di fare più esperienza e affilare il riffing.
Track by Track
- Martyrium - Intro S.V.
- Dreams of death 65
- Linistit 60
- Fire eternal 60
- My black soul 55
- Anneliese 65
- Promised to hell 60
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 65
- Qualità Artwork: 55
- Originalità: 60
- Tecnica: 65
Giudizio Finale
60Recensione di Snarl pubblicata il 27.10.2021. Articolo letto 831 volte.
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