3 dreAms neVer Dreamt «Another Vivid Detail» [2021]

3 Dreams Never Dreamt «Another Vivid Detail» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Snarl »

Recensione Pubblicata il:
27.11.2021

Band:
3 dreAms neVer Dreamt

Titolo:
Another Vivid Detail

Nazione:
Italia

Formazione:
Gianluigi Girardi :: lead, back up and acting vocals
Andy Signorelli :: lead and rhythm guitars, keyboards
Andrea Rendina :: lead and rhythm guitars
Maria Torelli :: bass guitar and double bass
Davide Martinelli :: drums

Genere:
Surrealistic Avangarde Metal

Durata:
57' 48"

Formato:
CD

Data di Uscita:
05.02.2021

Etichetta:
My Kingdom Music

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Secondo album tramite My Kingdom Music per i 3 Dreams never dreamt, che ci propongono ciò che loro definiscono Surrealistic Avantgarde Metal, nientemeno, andando a citare Porcupine Tree, Katatonia, The Gathering e perfino i Queensryche e Tool.
Con un po’ meno fantasia, io direi che “Another vivid detail” è un buon disco metal melodico e lento, che in effetti a volte si apre di più su certo doom metal melodico e quasi epico in brani come “The black dressed clown”, altre volte prova accenni (ma solo quelli) alla Katatonia in “May”, mentre in “The antipodist” e “3:46…” che è anche il brano migliore del lotto, si gioca la carta atmosferica, con risultati non male, il tutto su una qualità sonora buona anche se un po’ troppo metallica, una voce pulita che sta bene su un disco power, e una produzione non male.
Ne risulta un disco dunque intrigante, e che riesce a suonare melodico ma sempre con un certo tiro, senza per questo essere moscio, a parte qualche battuta a vuoto come “J. Doe”, anonima come il soggetto del titolo, “Save me”, che a me pare quasi un brano filler, riassumibile in 11 brani dal suono tipo ballad, generalmente con una certa intensità, ben suonato e prodotto, ma forse non così originale come i 3 Dreams Never Dreamt vorrebbero essere, visto che alla fine brani come “The dance” sono molto un qualcosa già sentito dai nostri beniamini del Symphonic Metal, mentre gli intermezzi teatrali rendono tutto il risultato più avvincente, ma anche leggermente pacchiano, visto che questi ragazzi non sono né i primi né gli ultimi a introdurre trovate di questo tipo. In altre parole, “Another vivid detail” non è secondo me un capolavoro: ha il problema di essere un po’ monocromatico e di avere brani che per quanto belli per sé, potrebbero differenziarsi un po’ di più come mood generale l’uno dall’altro, ma ciò non toglie che comunque ciò che questi ragazzi sanno fare è un sound con un po’ di personalità e che incuriosisce.
Personalmente, contengo l’audience di quest’album agli inguaribili amanti delle ballads nonché di rimando anche a certi fans dei Porcupine Tree più lineari e di certi ultimi Katatonia, ma a queste persone l’ascolto dell’album è consigliabile. Promossi con alcuni punti da sviluppare un po’.