Ainur «War Of The Jewels» [2021]

Ainur «War Of The Jewels» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
27.11.2021

 

Visualizzazioni:
1088

 

Band:
Ainur

 

Titolo:
War Of The Jewels

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Luca Catalano :: Composer, Guitars, Vocals
Marco Catalano :: Composer, Drums, Vocals
Alex Armuschio :: Composer, Keys, Lead Vocals
Max Clara :: Lead Vocals
Roberta Malerba :: Lead Vocals
Elena Richetta :: Lead Vocals
Giuseppe Ferrante :: Bass, Contrabass
Luca Marangoni :: Violin
Carlo Perillo :: Viola
Daniela Lorusso :: Cello
Cristiano Blasi :: Flutes
Chiara Marangoni :: Horns
Wilma Collo :: Lyrics

 

Genere:
Progressive Rock Orchestra

 

Durata:
1h 14' 1"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
19.03.2021

 

Etichetta:
Rockshots Music
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il nuovo “War of the jewels” degli Italiani Ainur è un album enorme nella durata visto che oltrepassa i 74 minuti, ma d’altronde essendo un disco fatto da un gruppo che si rifà totalmente o quasi a Tolkien, non poteva essere altrimenti, il tutto su di una musica progressive.
E che il disco è progressive si sente subito: certo, ci sono momenti più epic come “Grinding ice”, mentre “Spirit of fire” è forse il brano più tipicamente metal, ma per il resto non ci muoviamo dal prog, con una serie di brani dalla forte avversione alla forma canzone e propensi a travalicare i generi musicali, con parti soft alternate ad altre più dure in maniera che non t’aspetti, brani a volte strumentali ed altri cantati, a volte tristi ed altri solenni, il tutto per molta, moltissima carne al fuoco. E anche per un risultato che nonostante la straordinaria mole di mezzi utilizzata (la band si avvale di una vera orchestra in line up) suona così così: certamente interessante, ma dove si fatica a rimanere concentrati durante l’ascolto.
Se infatti siamo stupiti dalla voglia di originalità degli Ainur e di un’alchimia compositiva complessa che a volte funziona come in “Wars Begin” o la già detta “Spirits of fire”, col passare del tempo appare anche evidente che questa voglia di originalità avviene anche a scapito di un qualsiasi appiglio compositivo per l’ascoltatore, il quale molto spesso non può fare riferimento a un ritornello che si imponga sul brano, oppure una fuga strumentale alla Dream Theater davvero vincente, e che puntando solo sulla complessità finisce anche un po’ per essere fin troppo sofisticato e anche con qualche fronzolo di troppo, in cui l’ascoltatore medio può perdersi, specialmente quello più tipicamente metallaro, visto che qui le composizioni sembrano più una cosa da colonna sonora se non addirittura da musical, come in “Grinding Ice”. Forse anche per questo la seconda parte dell’album suona molto più debole della prima, come se gli Ainur dopo un po’ di complessità sfoggiata, stanno ripetendo lo stesso trucco e il risultato si sta appesantendo, cosa evidente nelle decima canzone, che francamente non mi pare degna di durare più di 11 minuti.
In altre parole, “War of the jewels” degli Ainur è un disco che ti porta nella sua dimensione, e dove potresti rivivere nella mente tutto ciò che ti piace di Tolkien e affini se sei fan di quelle sonorità e del prog/fantasy metal più contorto, con tanto di grandeur compositiva, ma è anche un album che può provocarti crisi di rigetto e farti venire voglia di qualcosa di meno astratto o comunque dove il rischio di smarrirsi è minore. Personalmente, credo che quest’album abbia molto potenziale, ma gli Ainur sbagliano un po’ le dosi e finiscono per appesantire un po’ il risultato, rendendo questo loro album un po’ troppo addensato e poco scorrevole. Più di quello che doveva essere. Non male, ma un po’ di sfrondata del sound per me avrebbe giovato.

Track by Track
  1. Fate disclosed - Intro S.V.
  2. Wars of Beleriand 65
  3. Hell of iron 70
  4. Wars begin 75
  5. Kinslaying (The first) 70
  6. Grinding ice 65
  7. Battle under the stars 65
  8. Spirit of fire 75
  9. The broidress 65
  10. The great battle (Or the war of wrath) 60
  11. Apocalypse 65
  12. Apocalypse (Acoustic version) S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 55
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
67

 

Recensione di Snarl pubblicata il 27.11.2021. Articolo letto 1088 volte.

 

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