Celeb Car Crash «The World is Busy, Try Again Later» [2021]

Celeb Car Crash «The World Is Busy, Try Again Later» | MetalWave.it Recensioni Autore:
reira »

 

Recensione Pubblicata il:
16.12.2021

 

Visualizzazioni:
1205

 

Band:
Celeb Car Crash
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Titolo:
The World is Busy, Try Again Later

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Nicola Briganti - Voci e Chitarre
Gabriele “Rusty” Rustichelli - Chitarre/Cori Alex Crini - Basso
Michelangelo Naldini - Batteria

 

Genere:
Rock

 

Durata:
41' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
23.07.2021

 

Etichetta:
Brainstorming Music
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Siamo al terzo disco dei Celeb Car Crash, rock band nata nel 2012 a Parma. In soli nove anni, i ragazzi hanno saputo ritagliarsi uno spazio mica male nella scena attuale anche grazie all’esperienza che hanno maturato sul palco con i grandi nomi: attraverso la loro prima uscita aprirono i concerti dei “Gotthard” e “Coheed and Cambria”; nel 2014 vincono un concorso (“RED BULL Tourbus chiavi in mano”) e partono in tour con i Lacuna Coil; infine, si esibiscono all’O2 Academy di Islington, al Nambucca, e al The Cave di Amsterdam ottenendo il riconoscimento a livello internazionale.
Nel 2018 avviene un cambio di line up (Alex Crini e Simone Galli) che li porta nel 2019 alla lavorazione di un nuovo album. In realtà, causa di forza maggiore, “The World Is Busy, Try Again Later” uscirà due anni dopo con le preziose collaborazioni di Steve Albini (“In Utero”, Nirvana) in “Disconnected (This is Gonna Hurt)” e di Giovanni Versari (“Drones”, Muse).
Insomma, ritardo a parte, la band ha deciso di impegnarsi a fondo con professionalità e dedizione per poter tornare in scena più carichi e motivati di prima.
Eccoci quindi al nostro momento migliore: l’ascolto.

Iniziamo con Comet, un brano che ci immerge in sonorità rock e grunge mantenendo una certa dinamica melodica che risulta abbastanza catchy.
Disconnected (This is gonna Hurt) si presenta un pò più grezza nel suo complesso, mantenendo comunque il punto forte in un ritornello easy che ci convince; Divine ha un sapore inizio anni duemila, un pò in stile Puddle of Mudd, per intenderci, comunque coerente con quanto ascoltato sino ad ora.
Eccoci a Red dawn rising, più articolata attraverso i suoi cambi di tempo e sviluppi, sicuramente più “arrabbiata” e accattivante.
Drown me in the water rispecchia appieno lo stile grunge con suoni e voce graffianti che donano un senso spontaneità al gruppo stesso.
Pretend we are fine rappresenta un potenziale singolo data la sua dinamica particolarmente orecchiabile e gradevole; torniamo a qualcosa di più energico con Poor me: diretto e veloce, ti travolge sin dalle prime note.
Life in a Wes Anderson’s movie è sicuramente una song dallo sviluppo inaspettato e travolgente che mostra una certa dose di originalità degna di nota.
Decisamente più “leggera” e dal mood canzonatorio Down to the core, in contrapposizione con la conclusiva Howl, più cruda e liberatoria.

I Celeb Car Crash hanno creato un disco dalla forte impronta statunitense, o così pare, che racchiude in sé molti aspetti interessanti.
Sicuramente c’è una vena provocatoria e accattivante che rapisce l’ascoltatore dal primo ascolto, a questo aggiungiamo una bella personalità chiara nell’intento di fare una musica senza troppo fronzoli, ma comunque per nulla banale.
Certo, bisogna un pò limare alcune ridondanze che rendono simili alcune tracce rispetto ad altre, ma nel suo complesso ci siamo trovati di fronte un’opera piacevole e scorrevole, coerente e a tratti viscerale.
In tutto questo, è sicuramente apprezzabile la trasparenza dei ragazzi che hanno saputo buttare fuori la loro musica rispettando sia le loro radici che le richieste del rock attuale.
Aggiungo che la cover è una delle migliori che ho visto negli ultimi mesi, aspetto per alcuni irrilevante, ma che personalmente non disdegno.
Un disco pulito, diretto e dannatamente onesto, bravi.

Track by Track
  1. Comet 75
  2. Disconnected (this is gonna hurt) 75
  3. Divine 75
  4. Red dawn rising 75
  5. Drown me in the water 75
  6. Pretend we are fine 80
  7. Poor me 75
  8. Life in a Wes Anderson's Movie 80
  9. Down to the core 75
  10. Howl 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
77

 

Recensione di reira pubblicata il 16.12.2021. Articolo letto 1205 volte.

 

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