Vanexa «The Last In Black» [2021]

Vanexa «The Last In Black» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
26.02.2022

 

Visualizzazioni:
875

 

Band:
Vanexa
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Titolo:
The Last In Black

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Sergio Pagnacco :: Bass
Silvano Bottari :: Drums
Artan Selishta :: Guitars
Pier Gonella :: Guitars
Andrea Ranfagni :: Vocals

 

Genere:
Heavy Metal

 

Durata:
53' 19"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
10.07.2021

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Mazzarella Press Office
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Recensione

Devo essere sincero: “The last in black” è un bel disco sia nel bene che nel male, nel senso che è certamente un album hard n heavy fatto bene e pregevole targato Vanexa (cioè per chi non lo sapesse la prima band metal italiana a fare un album sotto casa discografica di sempre), ma è anche un po’ troppo solo bello e basta, che a volte presenta dei brani non vincenti, e che ahimè suona un po’ meno all’altezza di quanto fatto in passato.
Precisiamo: l’entusiasmo, la passione e la forza dei Vanexa c’è e si ascolta molto bene nella buona title track, o nella potente “my grave” o anche nella old fashioned “No salvation”, che suona come i primi Iron Maiden ma aggiornati e personalizzati dal trademark sound dei Vanexa, per non parlare dello sfogo più strumentale della lunga “Armless” che utilizza una struttura più progressive e orientaleggiante, insieme alla epica “Dead man walking”, il tutto per un risultato compatto ma anche variegato, che rifugge l’atteggiamento da band metal stradaiola e abbinando invece diverse sfumature del sound che rendono “The last in black” un disco completo e suonato ovviamente molto bene. Fin qua tutto bene, ma per qualche strano motivo l’ascolto dell’album è viziato anche da una manciata di brani meno riusciti, che definirei o troppo eccentrici o non ben arrangiati, ma che in definitiva finiscono per fallire l’obiettivo, come una “Earthquake” francamente un po’ strana, che ho sentito e risentito, e dove non riesco a sentire un ritornello vero e proprio, e che finisce senza sapere di preciso dove va a parare. Difetti simili sono visibili in “Like a mirage” che comincia molto bene, sporca e decisa, e però poi per qualche strano motivo poi c’è una parte acustica che spezza troppo il ritmo, e che non mi suona ben coesa col resto, risultando un bersaglio mancato, mentre “I don’t care” è un brano incolore, come la ballad “Perfect”, già sentita qua e là e che non mi comunica un vero e proprio trasporto.
Insomma: “The last in black” è un disco davvero ben riuscito, ma possiede anche un po’ troppe battute a vuoto banalotte che ne infastidiscono l’ascolto e che lo rendono meno scorrevole e quindi meno riuscito, risultando in un disco buono, ma non ottimo. Certo, non ci si aspettava una nuova “Metal city rockers”, ma si sente una certa voglia di strafare, a volte. Ad ogni modo, “The last in black” è un disco che conferma lo status dei Vanexa e che non lo intacca minimamente. Per chi non ha mai dimenticato il glorioso metal classico italiano.

Track by Track
  1. The last in black 70
  2. My grave 80
  3. Earthquake 65
  4. No Salvation 80
  5. Perfect! 65
  6. Armless 80
  7. Dr. Strange 70
  8. Dead man walking 80
  9. Like a mirage 60
  10. I don't care 60
  11. Hiroshima 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
72

 

Recensione di Snarl pubblicata il 26.02.2022. Articolo letto 875 volte.

 

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