Husqwarnah «Front Toward Enemy» [2021]

Husqwarnah «Front Toward Enemy» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
21.03.2022

 

Visualizzazioni:
955

 

Band:
Husqwarnah
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Titolo:
Front Toward Enemy

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Maurizio Caverzan :: vocals;
- Lorenzo Corno :: bass;
- JP Lisi :: guitars;
- Simone Rinaldi :: guitars;
- Riccardo Rjillo :: drums;

 

Genere:
Death Metal

 

Durata:
37' 15"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
03.12.2021

 

Etichetta:
Fuel Records
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Reborn Through Tapes Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Anubi Press
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Recensione

Una sana ventata di death metal old school è quanto proposto dagli Husqwarnah con le nove tracce di “Front Toward Enemy” le cui sonorità, effetti e stile rievocano non poco le glorie di Dismember, Benediction e Asphyx dei migliori anni. Ciò che rende imponente il lavoro, è l’enorme muraglia sonora sviluppata tra riff e ritmiche compatte dove un cavernoso e multiforme growl fa tutto il resto. I brani sviluppano la propria portata tra accelerazioni, mid tempo e diversi passaggi più melodici in maniera proporzionata e calibrata al punto da conquistare, anche in presenza di poca originalità, una serie di punti a proprio favore. Ad ogni strumento viene concesso il proprio spazio, non esistono sovrapposizioni e tutto procede con estremo raziocinio e precisione. Ne sono prova l’opener “Melting Face”, brano tipicamente in stile Benediction ma di notevole portata per la propria compattezza sonora; forza sovraumana per “Reicarnation Of Sin” forte di un micidiale growl e di portate ritmiche assolutamente old stile, da brividi; da ricordare ancora “Ignoto 1”, forte del particolare squarcio centrale offerto da una componente quasi prog in cui il basso offre un incandescente spettacolo; sapore notevolmente più oscuro e molto più moderata nei contenuti è “Screams From The Cellar” mentre la massiccia “Infernal Loop” condiziona non poco l’attenzione dell’ascoltatore in un micidiale mid tempo con riff brutali e growl premiale. La band come fine scaletta congeda la propria platea con “Dreamline”, cover dei Rush, anch’essa resa con maestria e devozione tenuta conto anche l’ugola di Mikael Stanne come guest. In conclusione questa, anche se il disco pecca un po’ di personalità gli Husqwarnah ci sanno fare e colpiscono con forza e dovizia. Ascoltateli, non ve ne pentirete.

Track by Track
  1. Melting Face 75
  2. Reincarnation Of Sin 75
  3. Death Proof 70
  4. Ignoto 1 75
  5. Screams From The Cellar 70
  6. Vigo 70
  7. Lived Once Buried Twice 75
  8. Infernal Loop 75
  9. Dreamline (Rush cover feat.Mikael Stanne) S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
72

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 21.03.2022. Articolo letto 955 volte.

 

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