Ponte del Diavolo «Sancta Menstruis» [2022]

Ponte Del Diavolo «Sancta Menstruis» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
18.04.2022

 

Visualizzazioni:
1302

 

Band:
Ponte del Diavolo
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Titolo:
Sancta Menstruis

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Abro :: Bass
Laurus :: Bass
Segale cornuta :: Drums
Nerium :: Guitars
Erba del Diavolo :: Vocals

 

Genere:
Doom / Black Metal

 

Durata:
14' 13"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
12.03.2022

 

Etichetta:
Wine and Fog Productions
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Mazzarella Press Office
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Recensione

Doom/Black Metal? No, chiamiamolo semplicemente doom, visto che questo secondo Ep di questa band da Torino ha una voce sempre pulita (in realtà ci sarebbe qualche voce più roca, ma non basta), e un riff del terzo brano che effettivamente suona più black metal e con blastbeat, ma di nuovo: non lo trovo abbastanza per definire “Sancta menstruis” black metal.
Infatti, passato l’intro per chitarra chiamato “13”, “The unborn” si rivela essere per l’appunto un brano totalmente doom, probabilmente nato da una jam ripulita, e su cui si staglia una voce femminile che dimostra una certa predilezione per le litanie e le melodie ossessive, e che fortunatamente riesce a tenere su tutto il brano, senza suonare scollegata o derivativa (difetto che a volte avviene in questo sottogenere del doom). “Un bacio a mezzanotte” invece (no, non è una cover del famoso brano pop italiano) si presenta come più ritmata e mossa, direi anche più doom rock e quadrata, dove i PdD riescono a capitalizzare le loro potenzialità e con la cantante che conferma il suo stile malevolo eppure cantabile, per un parossismo musicale che effettivamente sfocia in una accelerazione non male ma strumentale, e che sfocia in un brano che ci incuriosisce per la struttura inconsueta e meno prevedibile dei tanti epigoni del doom.
Insomma: due brani sono poca roba per definire precisamente il sound di questi ragazzi, ed è per questo che il giudizio finale non si può spostare, per forza di cose, più di tanto dalla sufficienza, ma ciò non toglie che “Sancta menstruis” è un disco interessante, frutto di una band che sarebbe interessante ascoltare in apertura a acts come gli Abysmal Grief, e a cui probabilmente consiglierei di focalizzare un po’ meglio la personalità del sound, concentrandosi sulle sonorità maligne e senza ostinarsi a rinchiudersi entro i limiti di un solo genere musicale.

Track by Track
  1. 13 - Intro S.V.
  2. The unborn 65
  3. Un bacio a mezzanotte 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
67

 

Recensione di Snarl pubblicata il 18.04.2022. Articolo letto 1302 volte.

 

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