Hymnodya «Oblivion» [2021]
Recensione
Bell’Ep di debutto per gli Hymnodia, che credo siano di Bari, e che ci propongono un interessante esempio di Death metal brutale e tecnico, ma anche con una buona variazione data da vari fraseggi chitarristici che spostano tutto su lidi più o meno melodici e moderni, dove si passa dalla cangiante “Oblivion” a un brano come “Divine” che trovo essere il migliore, visto che il connubio tra le parti tirate e quelle più controllate eccelle, arrivando perfino a ricordarmi qualcosa dei Death, e tanto per variare il tutto, non ci facciamo mancare incursioni deathcore in “Forgotten child”, che precede ciò che di fatto è un outro.
Ciò che stupisce in questo “Oblivion” non è tanto l’originalità della proposta, che comunque c’è, ma come l’anima furiosa e quella più oculata e melodica qui siano perfettamente amalgamate, passando da una all’altra senza nessuno sforzo, e per questo motivo stupendomi. C’è anche da chiedercisi se oltre a questo notevole esercizio di stile ci sarà qualche trovata in più per il full length, ma per ora ci accontentiamo così. Per il momento, se il death metal brutale, ma anche con un occhio di riguardo per la chitarra solista è ciò che vi piace, date una chance d’acquisto a “Oblivion” degli Hymnodia.
Track by Track
- Oblivion 70
- Divine 75
- Forgotten child 70
- Alone we stand (Outro) S.V.
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 70
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
71Recensione di Snarl pubblicata il 28.04.2022. Articolo letto 893 volte.
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